Rivolta contro il caro benzina: Paese nel caos

17 Novembre 2018 - 18:42

Rivolta contro il caro benzina: Paese nel caos

Rivolta contro il caro benzina: Paese nel caos

Sabato ad alta tensione in Francia: in tutto il Paese si stanno svolgendo più di mille manifestazioni contro le “politiche anti-auto” di Macron, tra cui l’aumento del prezzo del carburante, ma anche l’abbassamento dei limiti di velocità e l’aumento di dispostivi di rilevamento. In strada sono scesi più di 120mila manifestanti che hanno allestito circa 2mila blocchi stradali. Nelle manifestazioni ha perso la vita una donna e oltre 100 persone sono rimaste ferite. I dimostranti fanno parte di un movimento apolitico e sono scesi in strada indossando gilet gialli: la manifestazione è chiamata infatti “gilets jaunes”.

La donna che ha perso la vita è una manifestante che è stata travolta e uccisa nella zona della Savoia da un’auto guidata da un’altra donna che stava portando la figlia in ospedale.

Oltre 100 i feriti, di cui 5 gravi – Secondo il nuovo bilancio diffuso dal ministero dell’Interno francese sono 106 i feriti, dei quali 5 gravi. I fermati sono 52 e per 32 di loro il fermo è stato confermato e restano per questa sera in stato di detenzione. I blocchi stradali – meglio definiti come “punti di tensione” – sono stati oltre 2.000.

Manifestanti respinti dalla zona dell’Eliseo – Caos anche a Parigi: arrivati a un centinaio di metri dall’Eliseo, i “gilet gialli”, sono stati respinti dalla polizia in assetto antisommossa. Dal fondo della rue du Faubourg Saint-Honoré, dove sorge il palazzo presidenziale, sono stati lanciati dalla polizia alcuni gas lacrimogeni. I manifestanti sono stati respinti verso place de la Concorde.

Incidente a Besancon, due feriti – Altri incidenti sono avvenuti nel nord, con qualche ferito. Sulla tangenziale di Besancon, nell’est, un automobilista esasperato dal blocco stradale ha fatto inversione di marcia provocando un incidente con due feriti. A Parigi invece, mentre diverse centinaia hanno invaso gli Champs-Élysées, chiusi al traffico, altri hanno tentato di dirigersi verso il vicino Eliseo per portare la contestazione sotto le finestre del presidente Emmanuel Macron. La polizia li ha però bloccati, dividendoli in piccoli gruppetti e controllandoli a vista.

Tensione nei pressi del Monte Bianco – Le forze dell’ordine hanno inoltre lanciato gas lacrimogeni a poche centinaia di metri dal traforo del Monte Bianco, tra la Francia e l’Italia, per sgomberare alcune decine di manifestanti che bloccavano completamente l’accesso al tunnel. L’azione, che ha provocato un’ondata di proteste e panico, è stata provocata dal blocco filtrante dei camion e delle auto che, con il passare delle ore, era diventato totale. A quel punto, come da istruzioni del ministero dell’Interno, la polizia è intervenuta.

Le motivazioni delle manifestazioni – I “gilet gialli” sono un movimento orizzontale che si è organizzato sulle reti sociali per mobilitarsi indossando un gilet giallo e bloccando la circolazione contro un aumento del prezzo del diesel e della benzina, deciso dal governo per diminuire le emissioni di CO2. Il governo francese ha detto che avrebbe garantito la libertà ai “Gilet gialli” di manifestare domani in tutta la Francia contro l’aumento dei prezzi dei carburanti, pur avvertendo che bloccare un Paese” non è “evidentemente accettabile”.

Fonte: Tgcom