Tarro: «Non tornerà nessuna epidemia in autunno»

2 Luglio 2020 - 18:23

Tarro: «Non tornerà nessuna epidemia in autunno»

L’emergenza Coronavirus in Campania è ormai alle spalle ed escludendo il focolaio di Mondragone i casi sono praticamente azzerati nella nostra regione. In uno dei momenti maggiormente critici dell’emergenza, uno dei virologi più lucidi nell’analizzare l’andamento del virus (parlando di una naturale e graduale scomparsa del Covid-19 in estate) è stato, senza ombra di dubbio, Giulio Tarro, primario emerito dell’Azienda Ospedaliera “D. Cotugno” e tra i più attivi nella lotta al colera a Napoli negli anni ’70.

-Professor Tarro, è andata come aveva predetto. Il virus in Italia sta arretrando in maniera consistente e in Campania, se escludiamo il focolaio di Mondragone, è azzerato. Cosa succederà in autunno?
“Ricordiamo lo sviluppo della MERS, conosciuta anche come sindrome respiratoria meridionale: a macchia di leopardo. Potrebbe

essere anche una delle soluzioni dell’epidemia. Qualche caso ci sarà ancora, ma non sarà l’epidemia che pensavamo nè quella che

dovrebbe tornare in autunno. Ora abbiamo le armi adatte: quelle personali come gli anticorpi e quelle indirette come l’immunità cellulare. Poi c’è l’antimalarico e la sieroterapia che ci tolgono da qualsiasi problema serio per il futuro”.

– Quando potremo sentirci Covid-free nel mondo?
“Dobbiamo anzitutto preoccuparci della capacità di contagiare del COVID-19. È inesatto parlare di carica virale di un virus. Bisogna dire, precisamente, carica virale di una popolazione dello stesso virus. Si tratta, per dirla in modo semplice, della quantità di Sars CoV2 – parlando nello specifico – presente. Più Sars CoV2 c’è, più alta è la carica virale e quindi il conseguente numero di infezioni più o meno gravi. Anche l’Istituto Negri, proprio in un recente studio, ha dimostrato che l’attuale carica virale del Sars CoV2 è esigua. Cosa vuol dire? che in circolazione non c’è una quantità di virus tale da poter determinare situazioni come quelle di Marzo e Aprile scorsi. E questo in virtù del periodo di vita programmato che ha, come natura vuole, il Sars CoV2 e anche perché la gran parte delle persone hanno ormai sviluppato gli anticorpi e svilupperanno l’immunità cellulare”. 

Fonte: napolitoday.it