“Sul telefono video di bimbi nudi”. Turista pedofilo arrestato in spiaggia

2 Agosto 2020 - 17:32

“Sul telefono video di bimbi nudi”. Turista pedofilo arrestato in spiaggia

“Sul telefono video di bimbi nudi”. Turista pedofilo arrestato in spiaggia
Turista pedofilo preso in spiaggia: «Sul telefono video di bimbi nudi». Un turista tedesco di 54 anni è stato arrestato in Veneto per atti osceni dopo aver sconvolto il litorale veneziano. L’uomo avrebbe filmato i bambini che si divertivano in spiaggia, si sarebbe spogliato e avrebbe iniziato a toccarsi: nel suo smartphone sono poi stati trovati filmati fatti a piccoli bagnanti a Bibione e Lignano Sabbiadoro, ma anche altri di rapporti sessuali con bambine, racconta oggi Marco Corazza sul quotidiano Il Messaggero.

«Sul telefono video di bimbi nudi»

A chiamare la Polizia locale sono stati alcuni genitori, che avevano sorpreso il 54enne tedesco con i pantaloni abbassati, intento a masturbarsi mentre filmava i bambini: nella sua auto gli agenti hanno trovato un computer portatile in cui potrebbero esserci altri video compromettenti. Quando la polizia, diretta da Willima Cremasco, è arrivata con più di una pattuglia, con l’aiuto di alcuni genitori ha rintracciato il tedesco vicino a piazzale Zenith.

Nello smartphone dell’uomo c’erano video in cui bambini facevano la doccia senza il costume da bagno, oltre a filmati con rapporti sessuali tra un uomo e bambine piccole. Per quanto riguarda invece il computer trovato nell’auto, per accedervi serviva una password d’accesso che il 54enne non ha però fornito: il pc è stato sequestrato e sarà esaminato, e il suo contenuto potrebbe far peggiorare la sua situazione. L’uomo, che in Germania ha diverse pendenze per pedofilia, è stato arrestato e trasferito in carcere.

Turista pedofilo preso in spiaggia

Immagini e video pedopornografici con minori dai 5 ai 12 anni: la Polizia Postale, ha portato a termine una complessa e delicata attività d’indagine con la denuncia di 9 persone, per i reati di divulgazione, cessione, detenzione di materiale pedopornografico e per istigazione a delinquere aggravata. L’indagine è scattata in seguito all’analisi eseguita sul telefono cellulare di un soggetto perquisito per fatti analoghi su cui sono stati rinvenuti chat, immagini e video a carattere pedopornografico, con il coinvolgimento anche di bambini in tenerissima età.

Al termine dell’indagine, condotta sui principali social network, la Polizia Postale di Firenze ha identificato i soggetti che a vario titolo detenevano o scambiavano immagini e video pedopornografici per i quali il procuratore aggiunto Luca Tescaroli ha emesso i decreti di perquisizione a carico degli indagati, permettendo di bloccare la diffusione progressiva dei partecipanti al gruppo. Le persone denunciate si scambiavano nella chat consigli su come eludere le attività d’indagini della Polizia Postale ed erano attivissimi e avidi di entrare in possesso di immagini e video pedopornografici sempre più cruenti con neonati, bambini e adolescenti.

I commenti

Alcuni commenti erano del seguente tenore “ho preso il tuo nr dal gruppo telegram”, “c’è un sacco di gente nuova e non, nel gruppo”, “che video hai?”, “…… avranno 12 anni, la più piccola ne ha 5 tipo….”, “manda tutti i video pedo che hai”. Le perquisizioni, coordinate dal Centro protezione dei minori del Servizio Polizia Postale di Roma, sono state eseguite in Toscana, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Sicilia. Il più ‘anziano’ del gruppo ha compiuto da poco 55 anni, il più giovane ne ha 19.

Sono state sequestrate decine di telefonini e computer, dalla cui perquisizione informatica sono emersi importanti riscontri, sia in ordine al possesso ed allo scambio di materiale pedopornografico, sia in ordine all’appartenenza ai vari gruppi sui social utilizzati per la cessione del predetto materiale.

Sono in corso, da parte degli esperti della Polizia Postale, approfondite analisi di tutti i supporti sequestrati al fine di acquisire le prove informatiche e verificare il coinvolgimento di altri soggetti, nonché l’ambito di diffusione del fenomeno.

L’arresto

Per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico sono state denunciate altre tre persone residenti in Sardegna. Le indagini sulla pedopornografia online sono state condotte dal Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Cagliari, con il coordinamento investigativo del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, nell’ambito delle direttive impartite dalla Procura della Repubblica di Cagliari.

Le attività investigative sono scaturite dalla segnalazione arrivata dalle autorità americane, attraverso il National Center for Missing Exploited Children (NCMEC), al Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, che indicavano la presenza di file di natura pedopornografica caricati da un utente italiano su un servizio di cloud storage e backup offerto da una nota azienda statunitense.

Da lì si è risaliti a un 75enne residente a Cagliari: nei suoi dispositivi informatici sono stati scoperti file di natura pedopornografica scaricati, visualizzati e successivamente cancellati.
Fonte: ilroma.net