Seconda ondata di Covid-19, ecco i Paesi più a rischio. La previsione degli esperti

25 Giugno 2020 - 19:38

Seconda ondata di Covid-19, ecco i Paesi più a rischio. La previsione degli esperti

Un nuovo studio del Guardian e dell’Università di Oxford ha provato a prevedere l’arrivo di una seconda ondata di Covid-19 nei Paesi maggiormente colpiti dalla pandemia, in base all’andamento dei contagi attuali e alle misure prese per rallentare il virus. Su 45 Paesi, 21 starebbero abbassando la guardia e in 10 di questi si sta osservando un nuovo aumento di casi.

Coronavirus, in Italia e Spagna nuovi casi in calo

Ma in questo elenco non ci sarebbe l’Italia, dove si ritiene poco probabile l’arrivo di una nuova epidemia. Infatti lo studio, pur evidenziando che 11 Paesi, fra cui Spagna e Italia, abbiano allentato le misure di distanziamento, rileva che nello Stivale i casi non hanno subito nuove impennate, a dispetto di qualche nuovo focolaio.

Il rischio di una eventuale seconda ondata non è totalmente scongiurato, ma l’Italia si troverebbe in una situazione migliore rispetto a quella di altri Paesi come Stati Uniti, Iran, Arabia Saudita, Germania o Svizzera.

Seconda ondata, i Paesi più a rischio

Ecco, nel dettaglio, i dati elaborati dal Guardian. La Germania ha visto un balzo di nuovi casi in seguito al focolaio nato nel mattatoio di Guetersloh, con un aumento del 36,7% rispetto alla settimana precedente. In Ucraina l’incremento è stato del 29,3%, negli Usa del 24,6%. Seguono poi la Svizzera (+15,1%), il Bangladesh (+12,9%), la Francia (+12%), la Svezia (+11,2%) l’Iran (+6,6%), l’Indonesia (+2,3%), l’Arabia Saudita (+0,3%).

In Italia, invece, rispetto alla settimana precedente si è osservato un calo di casi del 30,9%, mentre in Spagna più del doppio: il 61,4% di casi in meno.

Queste osservazioni sono state tratte sulla base dell’indice di rigore, un indicatore messo a punto dai ricercatori della Blavatnik School of Government dell’Università di Oxford.

È utile confrontare questo studio con quanto enunciato dall’Oms, circa i nuovi aumenti di casi in Europa, dove “per la prima volta da mesi” si registra “un aumento del numero dei casi settimanali“.

Fonte: Libero.it