Professionisti in piazza a Roma con “No Gestione Separata Inps”

27 Marzo 2019 - 10:40

Professionisti in piazza a Roma con “No Gestione Separata Inps”

Professionisti in piazza a Roma con “No Gestione Separata Inps”

NAPOLI. “Nel 2011, durante la Presidenza MASTRAPASQUA, l’Inps, affermando il sicuro recupero di circa 6 milioni di euro (su 26 MILIARDI di buco di bilancio; fonte https://www.liberoquotidiano.it/news/economia/11911156/insp-pensioni-soldi-buco-rosso-bilancioprevidenza.html), avvia un’operazione denominata «Poseidone», iscrivendo d’ufficio alla propria Gestione Separata oltre 800 mila professionisti prevalentemente giovani ingegneri, architetti, dottori commercialisti, ragionieri, geometri, medici, giornalisti, soci amministratori di società semplici e avvocati, già iscritti nei rispettivi albi dotati di proprie casse previdenziali, inviando loro richieste di pagamento per gli anni 2005-2006, pressoché tutte già prescritte”.

Inizia così il comunicato del Comitato Spontaneo “No Gestione Separata Inps” che continua: “Il contenzioso giudiziario, instauratosi in tutta Italia, si conclude nella quasi totalità dei casi con la sconfitta dell’Istituto, e quindi con l’ulteriore spreco di risorse pubbliche. Pertanto, nel 2012, per questo motivo, e per la poca chiarezza delle modalità operative di tale operazione, il Governo pro tempore chiede all’Ente di bloccarla. Tra giugno e luglio 2015, durante la Presidenza BOERI, in totale continuità con la precedente gestione, l’Inps riprende l’operazione («Poseidone2»), inviando alle categorie di professionisti suindicati, ulteriori avvisi di pagamento di importo variabile (da 2.500/3.000 a 30.000 euro), nonché preavvisi di fermo amministrativo sugli autoveicoli e sui conti correnti, e irrogando loro sanzioni calcolate tra l’80 e il 100 per cento dell’importo richiesto (sanzioni che, per inciso, servono solo ad aumentare la liquidità del bilancio ordinario dell’istituto). Il 31.10.2018 la Corte di Cassazione emana una sentenza (n. 27950) che dichiara inesigibili tutti questi presunti e “virtuali” crediti, ma l’Inps prosegue… sempre con i soldi della collettività, in attesa di qualche pronuncia “salva Ente”. Ed in effetti arriva, ma non sposta i termini della questione, perché la PRESCRIZIONE, che è indice di una attività INEFFICACE ED INEFFICIENTE della Pubblica Amministrazione, resta. Logica vorrebbe, soprattutto se si maneggiano risorse DELLA COLLETTIVITA’, che l’Ente soccombente interrompa il dissanguamento. E invece continua. E mette a bilancio crediti non riscossi.

Questa condotta diviene oggetto di esposti collettivi (per danno erariale) presso le Corti dei Conti di Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Toscana, Abruzzo, Lazio e Lombardia. Ancora oggi l’Inps continua ad agire indisturbato, e i professionisti cominciano a soffocare, nella totale indifferenza delle Istituzioni, delle proprie rappresentanze di categoria, e delle Casse Previdenziali Private di riferimento. Con la conseguenza che, le cancellazioni in massa dagli albi, resesi inevitabili, graveranno sullo Stato e sul bilancio nazionale. Prima che ciò accada, chiediamo con forza un intervento risolutivo. Pertanto il 28 di marzo, alle ore 10.30, insieme ad amici e associazioni, saremo in Piazza VIDONI a Roma (vicino la Basilica di S. Andrea della Valle, altezza C.so Vittorio Emanuele), SEDE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA E DEL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA perché non scenda il silenzio su questo e su tanti altri problemi”.

Comunicato firmato da Ilaria Gadaleta, portavoce nazionale del comitato “No Gestione Separata Inps”.