Pochi infermieri in pediatria: aumenta il rischio di morte per i bambini ricoverati

18 Giugno 2019 - 13:54

Pochi infermieri in pediatria: aumenta il rischio di morte per i bambini ricoverati

Pochi infermieri in pediatria: aumenta il rischio di morte per i bambini ricoverati

Negli ospedali italiani, i reparti di pediatria sono sotto organico: gli infermieri sono troppo pochi e i pazienti aumentano così il loro rischio di morte. L’allarme è stato lanciato dalla Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche che segnala come gli standard di sicurezza impongano che ogni operatore sanitario possa seguire massimo 4 pazienti. Attualmente, però, la media è di circa 6,6 degenti per ogni infermiere.

In particolare, si passa dai 6 pazienti per ogni operatore nella chirurgia a 3,5 nelle aree critiche come le terapie intensive o le rianimazioni, dove il rapporto dovrebbe essere di uno a uno.

“Per ogni paziente extra il rischio di mortalità a 30 giorni aumenta del 7% – comunica l’associazione di categoria – Con due pazienti e mezzo in più arriva al 17-18%. Sommando poi i dati delle attività infermieristiche mancate, il rischio di mortalità per i bambini ricoverati arriva al 25-26%”.

Pochi infermieri in pediatria

I pochi infermieri presenti nei reparti devono poi impegnarsi anche in attività lontane dalle loro mansioni, come reperimento dei materiali e compilazione di moduli, a cui si aggiungono anche molti altri compiti burocratici. Oberati di lavoro, gli operatori sanitari si presentano per il 32% colpiti da “burnout”, o sindrome da esaurimento emozionale.

Francesco Ripa di Meana, presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, sottolinea il ruolo fondamentale svolto dagli infermieri: “Senza il contributo dei professionisti e di un management all’altezza, il nostro Servizio sanitario nazionale sarebbe già naufragato da un pezzo”.

La carenza di personale medico-sanitario è un problema che da tempo affligge gli ospedali italiani. I disagi creati nei pazienti a volte sfociano in attacchi verbali e fisici nei confronti di medici e infermieri. L’ultimo caso, a Milano, dove due pazienti, esasperati dopo 12 ore di attesa nel Pronto soccorso del Fatebenefratelli, hanno sputato e minacciato di morte un infermiere.

Fonte: tgcom24.mediaset.it