Nuova Zelanda, il presidente della Camera allatta neonato durate un dibattito: «I bambini placano gli animi»

22 Agosto 2019 - 19:04

Nuova Zelanda, il presidente della Camera allatta neonato durate un dibattito: «I bambini placano gli animi»

Nuova Zelanda, il presidente della Camera allatta neonato durate un dibattito: «I bambini placano gli animi»

Per placare gli accesi animi dei parlamentari durante una discussione in aula oltre ai richiami formali e alle sanzioni cosa c’è di meglio della vista di un neonato intento a succhiare il suo latte? È quanto avrà pensato Trevor Mallard, presidente della Camera neozelandese, che, durante una delle sedute, si è presentato sullo scranno al centro dell’assemblea con un piccolo bimbo in braccio allattandolo con un biberon. La singolare scena, ancora più originale se si pensa che il bimbo non è suo ma di un collega di partito che lo aveva affidato a lui momentaneamente, ovviamente non è passata inosservata attirando l’attenzione dei presenti e dei media e facendo in breve tempo il giro del mondo.

Il neonato si sei settimane, figlio del parlamentare Tamati Coffey e di suo marito Tim Smith e nato da madre surrogata lo scorso luglio, in realtà non è il  primo a varcare la soglia della camera neozelandese. Certamente però è il primo a salire sullo scranno di un presidente che tra l’altro non è suo padre.

“I bambini riescono a calmare l’atmosfera tesa del Parlamento e penso che ne servirebbero di più intorno a noi a ricordarci la reale ragione per la quale tutti siamo qui”, ha dichiarato poi Trevor Mallard che durante la seduta ha proseguito i lavori dando la parola senza cedere il piccolo e continuando ad allattarlo.

“Normalmente questa sedia è usata solo dai presidenti ma oggi seduto con me c’era un VIP”, ha scritto poi Mallard sui social condividendo qualche scatto su Twitter e Facebook e complimentandosi coi genitori . Per molti si è trattato di un gesto decisamente politico visto che il bimbo è figlio di coppia gay nato da madre surrogata e in molti non hanno rinunciato nemmeno stavolta alle polemiche. (Fanpage)