Baby gang al femminile, aggredisce e sfregia 31enne al viso

26 Aprile 2024 - 8:15

Baby gang al femminile, aggredisce e sfregia 31enne al viso

A Rozzano (Milano), lo scorso 28 dicembre il 31enne Alessandro Anaclerio è stato preso a calci e a pugni da una baby gang al femminile fino allo sfregio

permanente sul volto causato dalla parte tagliente di una lattina. Del caso se n’è occupato POMERIGGIO 5, la trasmissione di Myrta Merlino che ha

ricostruito l’accaduto analizzando il filmato delle telecamere che ha incastrato sette ragazzine, portando all’arresto di due di loro.

“Secondo i magistrati, se rimanessero in libertà potrebbero rifare le stesse cose e l’ambiente in cui vivono di certo non aiuta”, spiega l’inviata

Ilaria Dalle Palle, riferendosi alle due ragazze attualmente in carcere “a causa della loro alta pericolosità sociale”. Myrta Merlino ha anche riproposto la

testimonianza di Alessandro, il ragazzo aggredito: “Stavo tornando a casa in pullman e a due o tre fermate da casa mia ho visto salire questo gruppo di

ragazzine che sono scese insieme a me. La prima cosa che hanno fatto è stata sputarmi, poi sono passate agli insulti, alle mani, calci e pugni. Io sono sempre

rimasto tranquillo perché mi ritengo una persona contro la violenza. Mentre mi picchiavano sentivo qualcuno che diceva di prendere una lattina o una

bottiglia, però non ho dato peso a questa cosa. Mentre mi allontanavo una di loro è arrivata e mi ha tagliato il viso”. La stessa giornalista di

“Pomeriggio Cinque” è riuscita a intercettare la madre della quindicenne considerata a capo della baby gang e già con precedenti penali.

“Qui a casa è tranquilla. Mi spiace per la persona che è stata sfregiata, però non è stata mia figlia, perché lei ha dato solo un calcio e uno schiaffo”. Quindi,

smentendo la versione che vorrebbe sua figlia a capo dell’aggressione, alle telecamere di “Pomeriggio Cinque” prosegue: “Quella sera si è confidata con

l’educatrice, dicendo che la sua amica l’ha sfregiato in faccia”. “Mia figlia ogni tanto è un po’ agitata, però è normale. Ora sto aspettando i documenti dello

psicologo per rientrare a scuola, perché era in comunità ma lì si è comportata come si deve”. E a proposito degli otto procedimenti a carico della figlia, tra cui furto,

aggressione e resistenza a pubblico ufficiale, la donna spiega: “Una volta è andata al supermercato e la sua amica ha riempito un sacchettino e sono

andata a riprenderla in caserma”. E aggiunge un altro episodio: “Quando volevano farla salire in macchina, ha dato una spinta al poliziotto, ma non ha fatto niente perché c’ero io che l’ho calmata”. Fonte tgcom24.