Napoli, Dybala punisce gli azzurri e regala a Pirlo tre punti d’oro

7 Aprile 2021 - 21:34

Napoli, Dybala punisce gli azzurri e regala a Pirlo tre punti d’oro

Napoli sconfitto 2-1 contro una Juventus che così determinata e arrabbiata quest’anno non si era mai vista. Lo scontro, che rappresentava un vero e proprio spareggio in chiave Champions, lo hanno vinto i bianconeri di Pirlo ma gli azzurri hanno venduto cara la pelle sino all’ultimo.

Il tecnico bianconero deve ringraziare Dybala, autore di un colpo da maestro, a pochi minuti dal suo ingresso nel secondo tempo. Un Dybala che aveva punito insieme agli altri due compagni e che forse gli sarebbe tornato utile nel derby pareggiato sabato scorso.

Juventus in campo con un 4-4-2  piuttosto abbottonato con la novità Buffon in porta, Szczesny paga l’errore nel derby. In difesa De Ligt e Chiellini sulla fasce Danilo e Alex Sandro. Centrocampo con sugli esterni Cuadrado e Chiesa mentre Bentancur e Rabiot presidiano la parte centrale.

In avanti la coppia Morata Ronaldo. Gattuso col suo classico 4-2-3-1. C’è Meret in porta, Hysaj e Di Lorenzo che sulle fasce e la coppia centrale Koulibaly e Rrahmani preferito a Manolas. A centrocampo si rivede Demme in coppia con Fabian Ruiz.

In avanti dietro a Mertens,preferito a Osimhen, il trio con Lozanom al rientro anche lui Zielinski e Insigne. Partenza sprint di entrambe le squadre con Ronaldo e Zielinski che falliscono l’occasione facile per andare in vantaggio.

La Juventus è determinata e accetta l’uno contro uno in difesa. Quando attacca la linea difensiva sale in modo aggressivo quasi a centrocampo. La partita è veloce, la Juventus fa più gioco. Riconquista palla e riparte veloce con Chiesa che fa ammattire chi lo marca perché svaria da una fascia all’altra.

E proprio su una sua iniziativa, si beve in un colpo Demme e Hysaj e da destra fornisce un cioccolattino a Ronaldo che stavolta non sbaglia. Siamo al 13′ e già si è visto grande calcio. Il Napoli però non ci sta e prova ad attaccare. Anche se nelle sue trame c’è imprecisione.

La Juve invece si raccoglie riparte con Cuadrado e Chiesa che sono impossibili da fermare. Il Napoli nel primo tempo si rende pericoloso solo con un tiro improvviso di Insigne che passa sopra la traversa e con una conclusione sballata di Ruiz in buona posizione.

Nel finale del primo tempo due rigori non fischiati, uno per parte. Prima Lozano entra duro om area su Chiesa che resta a terra e poi sull’altro fronte Zielinski viene agganciato da Alex Sandro, ma l’arbitro fa cenno di proseguire. Due topiche sia dell’arbitro ma soprattutto del Var.

Nel secondo tempo la Juve progressivamente arretra sotto la spinta del Napoli e prova solo a colpire in contropiede. Tuttavia è Buffon che salva i bianconeri al 49′ su un tiro ravvicinato di Di Lorenzo.

La Juve però fa male, riparte con due tre uomini e con velocità ribalta l’azione. Fortunatamente per il Napoli che gli attaccanti non sono in serata di grazia e, o sbagliano la conclusione, o la rifinitura decisiva.

Così vanno visti gli errori sotto porta di Cuadrado e Chiesa, e quello nell’ultimo passaggio di Ronaldo, nella prima metà del secondo tempo. Gattuso capisce che deve fare qualcosa, fa entrare Osimhen e Politano al posto di Demme e Lozano.

E il Napoli a quel punto si getta in avanti alla ricerca del pareggio. Il nigeriano comincia a pungere in area e Chiellini deve ricorrere a tutti i trucchi per fermarlo. Tuttavia Insigne al 59′ va vicino al pareggio, ma glielo nega Buffon.

A quel punto è Pirlo che ricorre alla panchina. Entrano Dybala e McKennie al posto di Morata e Cuadrado. Ancora Buffon protagonista al 71′ su un tiro maligno di Fabian Ruiz. Ma 5 minuti dopo una magia di Dybala dà il doppio vantaggio ai bianconeri.

Il gol non ferma gli azzurri che provano a segnare il gol che potrebbe essere importante nel computo degli scontri diretti. Che riescono a realizzare all’89’. Chiellini colpisce Osimhen e Mariani fischia il rigore che Insigne realizza.

Nei minuti di recupero assalto degli azzurri con la Juve che pensa solo a rimandare la palla più lontano possibile sino al fischio finale salutato come una liberazione dai bianconeri.

Max Bonardi