Legato al collo con una catena, Eduardo lasciato morire di fame. Aveva solo 12 anni.

7 Giugno 2019 - 10:37

Legato al collo con una catena, Eduardo lasciato morire di fame. Aveva solo 12 anni.

Legato al collo con una catena, Eduardo lasciato morire di fame. Aveva solo 12 anni.

Quella che vi stiamo per raccontare è la triste vicenda di un ragazzo di 12 anni, morto di fame e stenti dopo essere stato trovato incatenato in un motel in Indiana.

Il giovane si chiamava Eduardo Posso, è rimasto legato per una settimana con un collare al collo nel bagno della struttura, aveva anche subito maltrattamenti e percosse.

Arrestati il padre e la madre con l’accusa di omicidio, abbandono di minore e sequestro di persona.

Una storia che sembra parte di una sceneggiatura di un film horror vietato ai minori e invece è tutto vero. Il ragazzo è stato trovato incatenato, era arrivato a pesare 25 chili e aveva il corpo martoriato di ferite.

Eduardo Posso, riporta l’emittente statunitense Cnn, era stato costretto a entrare nella vasca da bagno di un motel di Bloomington, con le gambe legate e al collo un collare elettrico per cani.

Quella che vi stiamo per raccontare è la triste vicenda di un ragazzo di 12 anni, morto di fame e stenti dopo essere stato trovato incatenato in un motel in Indiana.

Il giovane si chiamava Eduardo Posso, è rimasto legato per una settimana con un collare al collo nel bagno della struttura, aveva anche subito maltrattamenti e percosse. Arrestati il padre e la madre con l’accusa di omicidio, abbandono di minore e sequestro di persona.

Una storia che sembra parte di una sceneggiatura di un film horror vietato ai minori e invece è tutto vero. Il ragazzo è stato trovato incatenato, era arrivato a pesare 25 chili e aveva il corpo martoriato di ferite. Eduardo Posso, riporta l’emittente statunitense Cnn, era stato costretto a entrare nella vasca da bagno di un motel di Bloomington, con le gambe legate e al collo un collare elettrico per cani.

A far rabbrividire ancor di più sono state le indagini.

Gli aguzzini sarebbero i genitori del piccolo: Luis Posso, 32 anni, e la compagna di lui, Dayana Medina-Flores, di 25. A insospettire la polizia è stato il padre, che ha portato in ospedale Eduardo in condizioni disperate e con problemi respiratori: l’uomo si è provato a difendere raccontando che il bambino era scivolato nella vasca mentre si lavava, ma la polizia non gli ha creduto.

I due sono stati incastrati dalle analisi dei cellulari: Luis e Dayana avevano infatti piazzato una telecamera di sicurezza nel bagno dell’Economy Inn, collegata a un’app sui dispositivi per controllare il bambino, ridotto in schiavitù. Entrambi ora dovranno rispondere di varie accuse, tra cui sequestro di persona e percosse.

Dalle ultime rivelazioni, sembrerebbe che il piccolo Eduardo, in passato, avesse già raccontato alla polizia di essere vittima di abusi e maltrattamenti: ignorato, ora non resta che la tragedia. Perché lo ha fatto? Solo follia o c’è qualcos’altro dietro? Ora la polizia e l’ufficio dello Sceriffo dovranno capirci di più, interrogare ancor più il padre del ragazzo e capire le vere motivazioni di un gesto tanto deplorevole. (Caffeina)