Un match teso e carico di significati quello andato in scena allo Stadio Via del Mare, dove Lecce e Napoli si sono affrontate in una sfida delicata sia per la salvezza dei giallorossi che per i sogni tricolore degli azzurri. Ma prima del fischio d’inizio, spazio all’emozione e al rispetto: tutto lo stadio ha reso omaggio a Graziano Fiorita, storico fisioterapista del Lecce scomparso la scorsa settimana. La società aveva già celebrato la sua memoria nella giornata precedente con una maglia speciale, ma anche oggi non sono mancati i tributi.
Al 6° minuto, però, la tensione si è trasformata in protesta: i tifosi del Lecce hanno lanciato fumogeni in campo interrompendo la partita per circa dieci minuti. Un gesto forte, un segnale di disagio che ha avuto il suo eco sul terreno di gioco, ma che non ha scalfito la determinazione del Napoli.
La squadra di Antonio Conte, più viva che mai nella lotta scudetto, ha affrontato questa trasferta con l’approccio da finale. Con l’Inter ormai staccata in classifica, ogni gara è una prova da dentro o fuori. E Conte lo sa bene: schiera Olivera come centrale, ispirandosi al suo impiego nella nazionale uruguaiana di Marcelo Bielsa, McTominay adattato a sinistra e Raspadori in tandem con Lukaku.
Il Napoli parte fortissimo. Subito in rete con Lukaku, servito rasoterra da Politano, ma il gol viene annullato per una questione di centimetri: fuorigioco millimetrico rilevato dal VAR, con Gaspar che non riesce a tenerlo in gioco.
Il gol decisivo arriva comunque nel primo tempo. Dopo una punizione assegnata dal VAR al limite dell’area, Raspadori si inventa una giocata geniale: McTominay si piazza strategicamente vicino alla barriera per ostacolare la visuale di Falcone, il tiro dell’ex Sassuolo è preciso e velenoso. È 1-0 per il Napoli.
Il Lecce prova a reagire, ma sbatte su un Meret attento e su un Napoli compatto, anche se non brillante. Lukaku fatica a trovare spazi e giocate pulite, McTominay soffre nel suo ruolo adattato, ma la squadra resta solida. Episodio dubbio anche in area partenopea: tocco di mano di Spinazzola, ma il direttore di gara lascia proseguire. Lobotka fa preoccupare Conte dopo un contrasto duro in cui la sua gamba rimane sotto l’avversario, ma stringe i denti.
Nella ripresa, poche vere emozioni, ma un finale di cuore e nervi. Il Lecce sfiora il pareggio con una parata strepitosa di Meret e una pressione offensiva altissima. Lukaku ha un’ultima occasione, ma la sua conclusione sul destro viene fermata da Falcone: gol comunque inutile, perché il VAR lo segnala in fuorigioco, anche se con qualche dubbio.
Il Napoli porta a casa tre punti pesantissimi. Il traguardo è sempre più vicino: con tre partite ancora da giocare, il sogno scudetto si fa concreto. La squadra di Conte c’è, lotta, soffre e vince. E può cominciare a scrivere il suo finale romantico.
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