«In memoria dei nostri eroi» Poliziotti uccisi a Trieste, a Velletri fiaccolata per Matteo Demenego

6 Ottobre 2019 - 13:06

«In memoria dei nostri eroi» Poliziotti uccisi a Trieste, a Velletri fiaccolata per Matteo Demenego

«In memoria dei nostri eroi» Poliziotti uccisi a Trieste, a Velletri fiaccolata per Matteo Demenego

Lunedì alle 19 si terrà a Velletri una fiaccolata in ricordo di Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, i due giovani poliziotti uccisi ieri pomeriggio a Trieste. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione Officine di lavori e progetti (OVP) e dal Sindacato autonomo di polizia del Lazio (Sap): la manifestazione partirà da piazza Mazzini, sarà senza simboli e bandiere, e illuminata dalla sole luce degli smartphone.

“Una fiaccolata ecologica (le torce saranno quelle degli smartphone) – spiegano in una nota – con partenza da piazza Mazzini, in memoria dei due eroi poliziotti assassinati a Trieste.  Sono invitate tutte le associazioni e i cittadini che potranno partecipare senza bandiere o simboli, portando con sé solo il proprio cellulare e l’amore e il rispetto per le forze dell’ordine. Abbiamo scelto Velletri, simbolicamente, per portare tutta la nostra vicinanza ai nostri due ragazzi e soprattutto alla famiglia di Matteo, originaria proprio di Velletri”.

Matteo Demenego e Pierluigi Rotta sono stati uccisi ieri a Trieste, all’interno della Questura, da Alejandro Augusto Stephan Meran, un ragazzo di 29 anni con disagi psichici. La sparatoria è avvenuta intorno alle 16.45: Meran, che si trovava in commissariato per il presunto furto di uno scooter, avrebbe chiesto di essere accompagnato in bagno.

Una volta nel corridoio avrebbe sfilato la pistola dalla fondina di Pierluigi Rotta, sparandogli tre colpi e uccidendolo. Demenego, sentiti gli spari, sarebbe uscito fuori dalla stanza in cui si trovava: Meran lo ha ammazzato con due colpi di arma da fuoco. Poco dopo l’assassino, che nel frattempo era uscito fuori dalla Questura e aveva aggredito un altro agente, è stato bloccato dalle forze dell’ordine e posto in stato di fermo. All’interrogatorio col giudice si è avvalso della facoltà di non rispondere. (Fanpage)