Ennesima vittima della terra dei fuochi. Non ce l’ha fatta Alessandra, 43 anni. Lascia due bimbe

28 Gennaio 2021 - 22:03

Ennesima vittima della terra dei fuochi. Non ce l’ha fatta Alessandra, 43 anni. Lascia due bimbe

Lutto nella comunità di Casaluce. Alessandra Vitale di 43 anni, madre di due bambini, è morta a causa di un male che non le ha lasciato scampo.

La donna lottava da tempo contro il male che l’ha portata via presto, troppo presto. I funerali si sono tenuti nella giornata odierna alle 15:30 presso la Chiesa S. Maria ad Nives a Casaluce.

La notizia della sua dipartita ha fatto rapidamente il giro del web e sono tanti i messaggi di cordoglio che in questi minuti stanno arrivando sui social: “Apprendere la prematura dipartita di Alessandra è stato un duro colpo;

morire a soli 43 anni a causa di un maledetto male. Vorrei non aver mai voluto aprire Facebook e sapere della tua dipartita tesoro. Sei stata una grande ragazza, umile e gentile. La tua sofferenza e giunta al termine ora goditi l’alba eterna.

Il numero delle vittime della terra dei fuochi rimane alto. E’ stato confermato, l’anno scorso, il famoso “Triangolo della Morte” pubblicato su Lancet Oncology nel 2004 (Acerra RR 1,6 PP > 97.5%, Nola-Marigliano 2,68 – Mariglianella 2,82 – Brusciano 2,91).

La cosiddetta “Terra dei Fuochi campana” (Acerra 1,61, Castello di Cisterna, Afragola, Casoria, Caivano 1,79, Cardito 1,71, Casalnuovo 1,63, Crispano, Frattamaggiore e Frattaminore, Aversa, Santa Maria Capua Vetere, Marcianise),

cioè il territorio in gran parte ricompreso nel sempre contestato dalla Regione Campania “Progetto Sentieri” dell’Istituto superiore di sanità come “Area Litorale Domitio Flegreo”.

La linea dei Comuni interessati tra Napoli e Caserta segue in particolare la linea dei Regi Lagni e quella della falda acquifera superficiale riscontrata pesantemente inquinata nell’80% dei pozzi analizzati grazie alle battaglie di tanti eroi come il vigile Michele Liguori ed il generale, attuale ministro, Sergio Costa.

“Gli eccessi rispetto al dato nazionale della mortalità generale e per alcune cause specifiche rilevati nel periodo 2006-2014 in Regione Campania, suggeriscono di attivare sul territorio regionale interventi più stringenti.

Questo sia in termini di prevenzione primaria (di natura individuale e ambientale) sia di gestione dell’intero percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale di alcune patologie”