Il Dicastero della Dottrina della Fede ha emanato un documento ufficiale in cui si vieta la possibilità di affermare l’esistenza di fenomeni soprannaturali, se non dichiarati dal Papa ed “in via del tutto eccezionale”.
È questa la decisione odierna del Vaticano, atta a ridurre e monitorare al meglio le presunte visioni e apparizioni. Né il vescovo locale, né il Vaticano, potranno più emanare “una dichiarazione circa la soprannaturalità del fenomeno”, cioè “la possibilità di affermare con certezza morale che esso provenga da una decisione di Dio”.
Un altro cambiamento riguarda la responsabilità del Dicastero della Fede sui fenomeni soprannaturali. Queste le parole che si leggono nel documento ufficiale: “Da una parte, resta fermo che il discernimento è compito del Vescovo diocesano. Dall’altra, dovendo riconoscere che, oggi più che mai, questi fenomeni coinvolgono molte persone che appartengono ad altre diocesi e si diffondono rapidamente in diverse regioni e Paesi, le nuove Norme stabiliscono che il Dicastero deve essere consultato e intervenire sempre per dare un’approvazione finale a quanto deciso dal vescovo, prima che quest’ultimo faccia pubblica una determinazione su un evento di presunta origine soprannaturale”.
Fino ad oggi, la decisione si basava su due esiti: “constat de non supernalitate” o “constat de supernalitate”. In realtà però, dal 1950 con questa modalità sono stati risolti solo sei casi. Da oggi le pronunce del Vaticano diventano ben sei e con diverse sfumature: “Nihil obstat” (nulla hosta), “Prae oculis habeatur” (confusione e rischi), “Curatur” (elementi critici), “Sub mandato” (si esprimono dubbi su persone che fanno uso improprio del fenomeno), “Prohibetur e obstruatur” (criticità e rischi gravi) e “Declaratio de non supernalitate” (dichiarazione di non soprannaturalità). Pertanto, la dichiarazione della “soprannaturalità” di un evento spetterà solo al Papa. La misura, tra l’altro non compare nemmeno nell’elenco poiché considerata eccezionale.
Fonte: tgcom24
