Draghi: “Continueremo a sostenere l’Ucraina, Kiev non può soccombere sotto le bombe”

21 Giugno 2022 - 16:24

Draghi: “Continueremo a sostenere l’Ucraina, Kiev non può soccombere sotto le bombe”

“Zelensky ci ha chiesto di continuare a sostenere l’Ucraina per raggiungere la pace, una pace concordata e non subita, che può essere la unica duratura.

Intendiamo continuare a sostenere il Paese, che non può soccombere militarmente”.

Mario Draghi interviene così al Senato prima del Consiglio europeo del 24 e del 25 giugno sulla crisi in Ucraina.

In questo modo il premier prova a mettere a tacere le polemiche e i dissidi nella maggioranza su possibili nuovi invii di armi a Kiev, che aveva agitato soprattutto il Movimento 5 stelle e la Lega.

Secondo il presidente del Consiglio
“la strategia dell’Italia si muove su due fronti:

“sosteniamo l’Ucraina e imponiamo sanzioni alla Russia affinché Mosca cessi le ostilità e si sieda al tavolo dei negoziati”.

Poi parla di ricostruzione,
considerando un dovere di tutti gli Stati europei aiutare.

“Oggi spetta a tutti noi aiutare l’Ucraina a rinascere” dice convinto.

Quindi ribadisce che l’Italia vuole che l’Ucraina abbia lo status di candidato e poi entri nell’Ue.

“Sono consapevole, spiega Draghi,
che non tutti gli stati membri condividono la posizione.

Ma la posizione della Commissione europea è di buono auspicio e spero si possa raggiungere un ampio consenso.

Il percorso per diventare stato membro è lungo, ma il segnale europeo deve essere lungo e coraggioso”.

Poi si dice sicuro che le sanzioni stiano funzionando e lo dimostrerebbe la previsione dell’Fmi, secondo cui il Pil russo scenderà quest’anno del 8,5%.

“Le misure sono sempre più efficaci, spiega e il tempo lo sta dimostrando,
ma i canali di dialogo rimangono aperti: non smetteremo di cercare la pace.

Nei miei colloqui con Putin ho ripetuto di mettere fine all’aggressione e parlare di pace”.

Quanto alla crisi alimentare in corso
il premier fa notare che, secondo le previsioni ucraine, “la produzione di cereali potrebbe calare del 40-50% rispetto all’anno scorso”.

Quindi invita a un’azione internazionale per liberare i magazzini, sminare i porti e garantire l’uscita delle navi in sicurezza.

In tal senso, spiega, “non vedo alternativa a una risoluzione delle nazioni unite in cui l’Onu garantisca sotto la sua egida l’esecuzione dell’operazione”. 

Questione gas.

Draghi ribadisce che serve un tetto europeo ai prezzi, “una misura ancora più urgente alla luce delle forniture ridotte e il prezzo aumentato: l’Ue deve muoversi con rapidità e decisione per aiutare i propri cittadini”.