Di Maio dopo le polemiche liquida lʼazienda di famiglia

4 Dicembre 2018 - 19:42

Di Maio dopo le polemiche liquida lʼazienda di famiglia

Di Maio dopo le polemiche liquida lʼazienda di famiglia

“Di Maio da una settimana è vittima di attacchi di ogni tipo: basta. Chiedo a quelli che attaccano in maniera gratuita e preventiva me, Luigi, Conte e il governo di giudicare dai fatti, dai risultati e dagli obiettivi. Non andate a sbirciare dal buco della serratura”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini in una diretta Facebook.

A breve però arriveranno alla sede legale della Ardima gli atti dell’avvio del procedimento per l’abbattimento dei manufatti abusivi e per la rimozione dei rifiuti presenti sul terreno a Mariglianella di comproprietà del papà e della zia del vicepremier Luigi. Gli atti sono stati consegnati all’ufficio protocollo del Comune di Pomigliano d’Arco, dove risiede Antonio Di Maio, e inviati per raccomandata anche al Comune di Loano (Reggio Emilia), dove vive la sorella. Un atto dovuto, quello dell’avvio del procedimento, dopo che i vigili urbani di Mariglianella hanno effettuato i controlli sulla proprietà dei Di Maio in via Umberto I, riscontrando quattro manufatti che dai primi accertamenti risultano essere abusivi, e la presenza di rifiuti inerti, per lo più scarti edili, su tre piazzole dello stesso terreno. Gli agenti della polizia municipale hanno fatto quindi scattare i sigilli per i presunti abusi e per la presenza dei rifiuti, inviando gli atti alla Procura di Nola. In seguito a tutto ciò l’avvio del procedimento da parte degli uffici comunali, che potrebbe portare all’ordinanza di abbattimento e di ripristino dei luoghi.

Con la notifica del’avvio del procedimento Antonio Di Maio e la sorella, proprietari del terreno, avranno una decina di giorni a disposizione per presentare le proprie controdeduzioni al procedimento, scaduti i quali il sindaco del Comune, Felice Di Maiolo, deciderà se emettere o meno l’ordinanza con la quale intima l’abbattimento dei quattro manufatti abusivi e la rimozione dei rifiuti. Entro ulteriori 90 giorni dall’ordinanza, poi, Antonio Di Maio e sua sorella dovranno provvedere a proprie spese al ripristino dello stato dei luoghi, ed in caso contrario il Comune potrebbe avviare la procedura di acquisizione dei beni sequestrati e provvedere, con risorse finanziarie proprie ma in danno ai proprietari, all’abbattimento ed alla rimozione dei rifiuti.

Fonte: TgCom