Decreto Rilancio: analisi e opportunità per imprese e finanza alternativa

30 Giugno 2020 - 17:35

Decreto Rilancio: analisi e opportunità per imprese e finanza alternativa

Quali opportunità offre il Decreto Rilancio?

Lo Studio Leonardi insieme al dott. Matteo De Lise, Presidente Nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti, al dott. Daniele Dambrosio dello Studio Professionale Fiorentini e agli esperti di UCapital24 si è posto questa domanda in un interessante webinar disponibile sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di UCapital24, ma anche sulla pagina Facebook di Davide Leonardi. Scopriamole insieme.

Ogni crisi, nasconde sempre un’opportunità. In base a questo principio deve essere letto il Decreto Rilancio, uno strumento che arriva alla fine di una stagione drammatica, ma che può offrire svolte inaspettate.

“Il Covid ha evidenziato una caratteristica economica del nostro paese che è quella di una struttura produttiva che si regge sul contante – commenta Matteo De Lise Presidente dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti”

Matteo De Lise sottolinea quindi l’importanza di un avanzamento tecnologico delle piccole e medie imprese ma anche un cambio di mentalità per fronteggiare fenomeni tutti italiani (come il sommerso) che penalizzano l’accesso al credito bancario. Un problema, quello del nero direttamente proporzionale ad un’altra caratteristica del Sistema Paese Italia: quello di un regime di tassazione molto elevato che spesso ha come risultato il rivolgersi a espedienti per ridurre l’esborso fiscale, a tutto danno proprio degli imprenditori.

Le misure predisposte finora pertanto per Matteo De Lise non sono sufficienti a garantire l’uscita dalla crisi.
Spieghiamo perché.

1) Cassa Integrazione non corrisposta per tempo e con cifre non adeguate a rimpiazzare gli stipendi genererà infatti all’inizio della nuova stagione lavorativa (settembre/ottobre ) un ammanco di liquidità che non potrà non portare un difetto nei consumi a tutto danno del mondo produttivo.
2) il blocco dei licenziamenti da luglio andrà ulteriormente a incidere sulle possibilità organizzative delle imprese.
3) Lo slittamento delle scadenze fiscali rischia di disattendere all’armonia del calendario dei pagamenti.

L’opportunità in questo senso conclude Matteo De Lise risiede proprio nella messa in evidenza delle falle, che ci mette in grado di provare ad adeguare il sistema ai tempi che cambiano.

“Proprio per questo il Decreto Rilancio, pur non disponendo delle misure necessarie a risolvere la crisi, porta con sé una notevole quantità di opportunità che non possono essere trascurate – spiega Davide Leonardi, membro del CDA di UCapital 24”

Ma quali sono questi vantaggi da non trascurare?

In primis l’accesso al Fondo Perduto per tutte quelle imprese che hanno avuto un calo del fatturato pari ai ? ad aprile 2020 a confronto con quelli di aprile 2019 ed hanno ricavi non superiori a 5 milioni di euro. Il beneficio sulla perdita dipenderà ovviamente dall’aliquota di fatturazione. Per chi fattura fino a 400mila euro, la quota sarà pari al 20% della perdita, dai 400mila euro al milione di euro la quota sarà pari al 15 %, da 1 milione a 5 milioni la restituzione sarà pari al 10% della perdita

La seconda misura per risolvere il calo produttivo prevista dal Decreto Rilancio è l’istituzione di una serie di crediti di imposta che andremo ad analizzare nel dettaglio

– il credito d’imposta per l’adeguamento dei pubblici esercizi, ovvero per la messa in sicurezza delle strutture aperte al pubblico. Il beneficio può essere richiesto anche per le opere murarie e fino a 80 mila euro con un credito d’imposta fino al 60 % delle spese sostenute.

– il credito d’imposta per i canoni di locazione per gli immobili commerciali. Tutte le imprese con un fatturato fino a 5 milioni di euro che hanno avuto una riduzione del fatturato del 50 % nel trimestre marzo-maggio 2020 rispetto allo stesso del 2019, potranno beneficiare di un credito di imposta fino al 60% del canone di locazione. Anche per il fitto di ramo d’azienda sarà possibile avere un credito d’imposta pari al 30% (sempre in caso di riduzione del fatturato di almeno il 50% nel trimestre marzo/maggio 2020 a confronto con lo stesso del 2019).
I problemi da evidenziare in questo caso sono 3: la necessità di anticipare il pagamento del canone per poter accedere al beneficio e la possibilità di accesso al credito di imposta solo per le aziende che non superano i 5 milioni di euro di fatturato annuo. Altro problema deriva dalla possibilità di cedere il credito d’imposta al proprietario dell’immobile: una misura molto intelligente che rischia di naufragare per la mancanza a tutt’oggi delle circolari per l’attuazione .

– Il credito d’imposta per la sanificazione fino a 20 mila euro, con una restituzione sotto forma di credito di imposta fino al 50%.

– L’Ecobonus, ovvero la possibilità per gli immobili residenziali di poter accedere fino ad un credito d’imposta pari al 110% della spesa effettuata, per l’efficientamento energetico dei fabbricati. L’iter di accesso è abbastanza complesso. Si parte con un Ape: una certificazione in grado di attestare la capacità di consumo energetico dell’immobile. Per cui ogni azienda dovrà contattare tecnici specializzati che saranno anche i responsabili del processo, in grado di comunicare all’ANEA il progetto di efficientamento che dovrà essere approvato per l’accesso al beneficio. Una volta approvato il progetto, si profileranno per le aziende edili 2 scenari: a) la possibilità di scontare il credito di imposta in banca B) la cessione del credito di imposta ad un player energetico: di certo un’operazione meno rischiosa, dato l’ingolfamento del sistema bancario.

L’Ecobonus è di certo la più grande opportunità offerta dal Decreto Rilancio, non solo per le aziende ma anche per l’ammodernamento delle strutture edilizie del paese.

Grandi interventi anche in ambito di finanza agevolata . Il 23 giugno è stato emanato dal Mise un bando di Finanza Agevolata per i Macchinari Innovativi.
Per tutti gli investimenti tecnologici da un minimo di 400 mila euro a un massino di 3 milioni di euro c’è la possibilità di un contributo fino al 75% della spesa, di cui dal 20 al 35 % a fondo perduto.

Freschissima la notizia anche del rifinanziamento del Bando Marchi e Brevetti

Una grande opportunità di ammodernamento quindi che va gestita però in maniera lungimirante

I consigli dei nostri esperti sono diversi:
– non aver paura di investire soprattutto in ambito tecnologico
– non perdere di vista date, scadenze e modalità di accesso al beneficio
– Per Daniele D’Ambrosio però serve soprattutto un occhio prospettico con una programmazione tributaria e degli investimenti lungimirante, che coniughi l’attenzione ai debiti pregressi alla programmazione dei flussi finanziar senza poggiarsi sugli allori di azioni esecutive rese più blande dalla necessità delle istituzioni di uscire dalla crisi

– Risulta quindi indispensabile farsi affiancare da validi consulenti per non perdere le opportunità che la crisi e il Decreto Rilancio offrono!