Coronavirus, nuova scoperta: c’è un gruppo sanguigno che vi protegge

11 Giugno 2020 - 17:38

Coronavirus, nuova scoperta: c’è un gruppo sanguigno che vi protegge

Il gruppo sanguigno 0 potrebbe fornire una sorta di protezione dalla COVID-19, l’infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2. Chi ha questo gruppo sanguigno, infatti, avrebbe una probabilità tra il 9 e il 18 percento; inferiore rispetto a chi ha gli altri di risultare positivo al patogeno emerso in Cina.

In una popolazione particolarmente esposta al rischio di contagio, come quella degli operatori sanitari, le probabilità di restare infettati col gruppo 0 sarebbe addirittura ridotta dal 13 al 26 percento.

A determinare queste percentuali è stato un team di ricerca del colosso delle biotecnologie “23&Me”; che sta conducendo uno dei più grandi studi per trovare associazioni tra profilo genetico, rischio di sviluppare la COVID-19 (e in quale forma).

Com’è noto, infatti, l’infezione da coronavirus – che al momento ha contagiato quasi 7,4 milioni di persone nel mondo uccidendone 417mila; può manifestarsi in forma completamente asintomatica; con sintomi lievissimi (paucisintomatica) simili a quelli di un comune raffreddore; come una brutta influenza oppure con complicanze talmente serie da essere potenzialmente fatali.

È noto che età avanzata, sesso maschile, obesità e comorbilità, in particolar modo diabete e cardiopatie, rappresentano i fattori di rischio principali per le conseguenze più gravi della patologia, ciò nonostante secondo gli scienziati potrebbe giocare un ruolo anche la componente genetica.

I ricercatori di 23&Me per condurre la propria indagine hanno analizzato il profilo genetico di ben 750mila persone, 10mila delle quali positive al coronavirus SARS-CoV-2.

Dall’analisi preliminare dei dati è emerso che, come specificato, il gruppo sanguigno 0 sembra offrire una certa protezione dalla COVID-19, mentre tra gli altri gruppi sanguigni sembrano esserci “piccole differenze nella suscettibilità”.

Il fattore protettivo del gruppo 0 è rimasto tale anche tenendo in considerazione fattori come età, sesso, indice di massa corporea, etnia e comorbilità. La stessa protezione è stata osservata analizzando i dati di una popolazione di soli operatori sanitari, particolarmente esposti al rischio di contagio. Fonte: Fanpage.