Coronavirus, la Lombardia chiede 20 miliardi di danni alla Cina

30 Aprile 2020 - 11:43

Coronavirus, la Lombardia chiede 20 miliardi di danni alla Cina

Coronavirus, la Lombardia chiede 20 miliardi di danni alla Cina.

Dimenticate l’amicizia, le delegazioni di medici, le conferenze stampa congiunte piene di consigli e ringraziamenti. L’emergenza coronavirus in Lombardia è tutt’altro che finita, ma è bastato un calo del contagio per tornare alle vecchie abitudini.

“La Regione Lombardia chiederà, e in tempi brevissimi, il conto dei danni alla Repubblica Popolare Cinese: siamo pronti a mandare all’ambasciatore cinese un acconto di richiesta danni da 20 miliardi”, ha annuncio di Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega.

Parole che stupiscono si si pensa all’accoglienza riservata poco più di un mese fa dal governatore alla delegazione della croce rossa cinese, chiamata a “spiegare” ai cittadini lombardi la necessità di misure più rigorose.

O alle mascherine donate dalla comunità cinese a Milano. O alle delegazioni di medici e infermieri accolte a braccia aperte quando gli ospedali erano al collasso. La Lombardia che ricordava di avere “tanti amici nel mondo” e di non essere stata lasciata sola, ora vorrebbe chiedere i danni a quegli stessi “amici”.

“Nella prossima seduta del Consiglio Regionale lombardo la Lega presenterà una richiesta in tal senso, per dare mandato alla Regione per chiedere i danni” ha spiegato Grimoldi in una nota motivando l’iniziativa con l’esempio di quanto accade negli Stati Uniti, dove “alcuni singoli Stati hanno già denunciato e chiesto danni alla Cina per le conseguenze della pandemia da Covid19, i membri del Congresso americano propongono leggi per dare la possibilità anche ai singoli cittadini di chiedere ingenti riparazioni a Pechino e anche Australia e Gran Bretagna si dirigono decise in questa direzione”. Per il segretario delle Lega lombarda “solo in Italia, che eppure è uno dei Paesi più colpiti dal virus, tutto tace” perché “il Governo giallorosso è genuflesso a Pechino. (FanPage)