Zone rosse, sanzioni ai Commercialisti: scatta la protesta del sindacato

1 Dicembre 2020 - 19:29

Zone rosse, sanzioni ai Commercialisti: scatta la protesta del sindacato

Il Sindacato italiano dei Commercialisti non ci sta e protesta. Lo fa attraverso una missiva inviata anche al Prefetto di Napoli a fronte delle tante, troppe sanzioni arrivate nell’ultimo periodo per gli spostamenti nelle Zone rosse dovuti a comprovati motivi di lavoro. A fronte di una mole di lavoro elevatissima, l’intera categoria è costretta agli straordinari ma, secondo quanto riporta la missiva del sindacato “molte segnalazioni da tutta Italia, in base alle quali diversi colleghi sarebbero stati sanzionati dalle Forze dell’Ordine, per gli spostamenti effettuati, specialmente nelle Zone Rosse”. Una iniziativa promossa anche dal dottor Eugenio Tatarelli, consigliere del Sindacato italiano dei Commercialisti. Si riporta il testo integrale della missiva che spiega il difficile momento.

“In questo momento così particolare per il nostro Paese, i Commercialisti sono chiamati ad uno sforzo eccezionale per assicurare il completamento degli adempimenti fiscali annuali e l’implementazione delle misure di sussidio e sostegno alle imprese previsti dai recentissimi DPCM emanati dal Governo. L’Ordine dei Commercialisti nazionale e le sigle sindacali di categoria hanno richiesto energicamente una proroga dei termini delle prossime scadenze fiscali proprio in considerazione dello straordinario carico di lavoro piovuto sugli studi professionali ma tale proroga, seppure ufficiosamente accordata, non è stata ancora concessa. Per questi motivi tanti colleghi stanno facendo “gli straordinari” per assicurare il regolare invio della totalità delle dichiarazioni fiscali e dei tanti adempimenti previsti e pertanto si sono trattenuti a lavoro anche fino a tarda ora o nei fine settimana. Fatto, a nostro parere, lodevole. 

Tuttavia ci sono giunte molte segnalazioni da tutta Italia, in base alle quali diversi colleghi sarebbero stati sanzionati dalle Forze dell’Ordine, per gli spostamenti effettuati, specialmente nelle Zone Rosse. 

A tal fine si ricorda che il Viminale, con la Circolare del 7 novembre 2020, indirizzata ai Prefetti, ha fornito chiarimenti in ordine alle singole misure adottate dal DPCM 4 novembre per le tre aree in cui è stato suddiviso il territorio italiano: gialla, arancione, rossa e in particolare rispetto agli “spostamenti per comprovate esigenze lavorative” chiarisce che : 

• è sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al (dal) lavoro, anche tramite l’autodichiarazione o con ogni altro mezzo di prova, la cui non veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni. 

• si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata. 

I Colleghi Commercialisti sarebbero stati sanzionati sul tragitto lavoro/studio – casa e semplicemente per il fatto di essere per strada, senza tenere in alcuna considerazione i mezzi di prova prodotti e le esigenze lavorative dichiarate, irrogando una cospicua sanzione di Euro 400, aumentata di 1 terzo in caso di utilizzo di automezzo. 

Questo costituisce un fatto molto grave. 

Ad uno sforzo eccezionale fatto dai Commercialisti italiani corrisponde non una ricompensa ma una sanzione pure elevata !!!! 

Certi che il fatto scaturisca dalla scarsa chiarezza nella lettura del recente dettato normativo, si confida nell’impegno di tutti gli organi competenti a valutare correttamente le necessità lavorative alla base degli spostamenti dei professionisti e ad annullare in autotutela le eventuali sanzioni già irrogate”.