Oms, l’annuncio: «Con Omicron fine della pandemia in Europa»

23 Gennaio 2022 - 21:27

Oms, l’annuncio: «Con Omicron fine della pandemia in Europa»

È «plausibile» ,che con Omicron
l’Europa «si stia avviando alla fine della pandemia».

Lo ha detto il direttore dell’Oms
Europa ,Hans Kluge.

Secondo la sua analisi Omicron,
che potrebbe contagiare il 60% ,
degli europei entro marzo, ha avviato una nuova fase della pandemia di Covid-19 ,nella regione che potrebbe concludersi con la sua fine.

«Ci troviamo in una fase di elevata circolazione del virus, con oltre 2,7 milioni di positivi, e una media di circa 180mila nuovi casi al giorno,
che rimangono ormai stabili da circa una settimana.

La salita della curva ,di fatto sembra essersi arrestata ma è difficile
fare previsioni vista l’eterogeneità delle situazioni regionali ,
anche nelle diverse fasce d’età».

Così il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta,
in un video diffuso durante la puntata odierna, di Domenica In su RaiUno
in cui sintetizza l’andamento Covid in Italia.

Cartabellotta ,evidenzia come l’efficacia del vaccino, nei confronti della malattia grave, «è riuscita ad ammortizzare l’impatto sugli ospedali ma evidentemente con questo enorme numero di casi abbiamo comunque quasi 20.000 persone ricoverate in area medica e oltre 1700 in terapia intensiva».

I tassi di occupazione prossimi
al 30% dell’area medica e al 20% (che fanno scattare l’arancione),
in terapia intensiva .

«Sembrano in lieve calo verosimilmente per la maggior prevalenza della variante Omicron ,su quella Delta
e sul fatto che abbiamo aumentato in maniera importante le vaccinazioni
e le terze dosi».

Per quanto riguarda i decessi «la media giornaliera ha raggiunto quasi 350 ma – spiega Cartabellotta ,si tratta di contagi relativi a circa 3 settimane fa».

Sul fronte delle vaccinazioni ,
«procede molto spedita la somministrazione delle terze dosi e iniziamo a intravedere un effetto dell’obbligo vaccinale sugli over 50; stabile invece, nell’ultima settimana, la vaccinazione della fascia 5-11 anni, verosimilmente , conclude Cartabellotta, per il numero elevato di bambini in quarantena».