Celebrati i funerali di Stefano, militare di 43 anni. Dalle indagini: “Nessuna correlazione con il vaccino”

19 Marzo 2021 - 22:01

Celebrati i funerali di Stefano, militare di 43 anni. Dalle indagini: “Nessuna correlazione con il vaccino”

Si è celebrato il funerale di Stefano Paternò, militare in servizio di 43 anni, originario di Corleone ma residente a Misterbianco,  deceduto nella sua abitazione dopo che nelle ore precedenti si era sottoposto al vaccino anti-Covid. La bara avvolta nel tricolore navale della Marina Militare, i palloncini bianchi e azzurri che si alzano in cielo, le tante corone di fiori.

Tutt’attorno silenzio e una grande compostezza. Funerali in piazza Duomo a Catania per Stefano Paternò il sottufficiale di 43 anni, morto nella sua casa di Misterbianco. Una cerimonia composta con un forte momento di commozione durante il messaggio dal pulpito della sorella del militare scomparso ricordato come “eroe sulla terra ed ora eroe nel mondo dei cieli”.

Risale, infatti, a giorni fa la morte di Stefano. Il militare lascia due figli piccoli. Stefano si era precedentemente sottoposto al vaccino AstraZeneca: sulla vicenda la procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per accertare le cause del decesso.

Nessuna correlazione, al momento, tra la somministrazione del vaccino e il decesso, ma è chiaro che gli inquirenti vogliono andare fino in fondo e capire le reali cause della morte.

«Non ci sono evidenze – dice il procuratore Sabrina Gambino – che il decesso sia legato alla somministrazione del vaccino, al momento non risulta alcuna correlazione. Avvieremo gli accertamenti sul caso e sarà l’autopsia a stabilire quali sono state le cause della morte».

Secondo una prima ricostruzione il militare ha ricevuto la prima dose del vaccino Astrazeneca all’interno dell’ospedale militare di Augusta, senza però accusare alcuna reazione. Si è sentito male in serata e le sue condizioni sono via via peggiorate. Fino alla morte per arresto cardiocircolatorio.Si attende per questo anche il risultato dell’autopsia sul corpo del militare che verrà effettuata domani pomeriggio nell’obitorio dell’ospedale Cannizzaro di Catania da un’equipe composta da un medico legale, un infettivologo, un tossicologo e uno specialista che dovrà studiare l’anamnesi di Stefano Paternò, nominati dal pm della procura di Siracusa Gaetano Bono.

Per i legali della famiglia del 43enne, che hanno nominato due loro consulenti medici, sotto “osservazione” c’è il vaccino in quanto, sottolineano, il marinaio non aveva patologie pregresse ed era in ottima forma.

“Vogliamo andare sino in fondo, vogliamo giustizia, vogliamo sapere la verità e capire se a provocare la morte di mio marito sia stato il vaccino”, ha detto all’AdnKronos la moglie di Paternò, Caterina Arena.

Inoltre, in seguito alla morte di Paternò e a quella avvenuta 12 giorni fa di un poliziotto, Davide Villa, dell’Anticrimine di Catania, l’Aifa, Autorità italiana del farmaco, ha sospeso il lotto con cui i due uomini erano stati vaccinati per precauzione in attesa di ulteriori approfondimenti.

L’Aifa ha specificato già da giorni, nel dettaglio, in un comunicato che alla luce degli eventi avversi “in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti Covid-19, ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale

e si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’Ema, agenzia del farmaco europea. Al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi”.