Ucciso a 7 anni con la scopa: la sorellina lotta tra la vita e la morte

28 Gennaio 2019 - 10:55

Ucciso a 7 anni con la scopa: la sorellina lotta tra la vita e la morte

Otto anni e negli occhi ancora il terrore di quel manico di scopa che la colpiva. Ore da incubo per la piccola Noemi, 8 anni, ricoverata all’ospedale Santobono. Non c’è la mamma, non c’è il padre: al Pronto soccorso in codice rosso l’ha accompagnata una vicina di casa. Ma neanche lei ha potuto rimanerle accanto a lungo. Appena arrivata, è stata trasferita in Questura per essere ascoltata dagli inquirenti come possibile testimone della tragedia. Noemi ha il volto gonfio, lividi, i segni sulle braccia che dimostrano il tentativo di coprirsi il volto, per parare i colpi violenti del convivente della madre. Per fortuna, non ha lesioni agli organi interni. E spiega Vincenzo Tipo, il primario del Pronto soccorso dell’ospedale Santobono: «Naturalmente non possiamo fornire una prognosi precisa sui giorni di ricovero che occorreranno. Abbiamo eseguito tutti gli accertamenti strumentali necessari per potere escludere lesioni interne. La bambina, grazie a Dio, non è in pericolo di vita, ma c’è bisogno di osservazioni successive nelle prossime ore, che sono possibili solo con il ricovero».

«Allo stato la piccola – è scritto – non è in pericolo di vita, è ricoverata nel reparto di degenza di Neurochirugia. La piccola è vigile e cosciente, non ha deficit motori e le indagini praticate non hanno evidenziato lesioni d’organo. Tuttavia, le condizioni cliniche e psicologiche impongono un continuo monitoraggio delle funzioni vitali da parte del personale di reparto». La bimba, ignara di quanto avvenuto al fratello, sarà ora presa in carico da un team di psicologi che la seguiranno nel corso della degenza.