Uccisa dopo la chiamata al 112. Il ministro: «Se l’è cercata, non doveva fare l’autostop»

6 Agosto 2019 - 13:30

Uccisa dopo la chiamata al 112. Il ministro: «Se l’è cercata, non doveva fare l’autostop»

Uccisa dopo la chiamata al 112. Il ministro: «Se l’è cercata, non doveva fare l’autostop»

“Doveva sapere che non si sale in auto con degli estranei”. E così, dopo questo commento sul caso di Alexandra Măceșanu, la quindicenne uccisa dopo che aveva chiamato il 112, è caduta anche la testa di Ecaterina Andronescu, ora ‘ex’ ministro dell’istruzione del governo romeno guidato dal primo ministro Viorica Dancila, che su Facebook ha stigamtizzato che le dichiarazioni di Andronescu. Secondo Dancila le parole del ministro sarebbero state “Irresponsabili” e avrebbero mostrato “una mancanza di comprensione” per la tragedia abbattutasi sulla famiglia della vittima, “non tendendo conto”, peraltro, “della posizione del governo”. Negli ultimi giorni, dopo che la famiglia di Alexandra ha preso la sofferta decisione di divulgare il testo integrale delle chiamate al 112, il governo romeno sta affrontando un vero e proprio terremoto. Dopo il licenziamento del capo della polizia e di altri altri funzionari della contea, alcuni giorni fa si è dimesso il ministro dell’interno Nicolae Moga.

Il caso scuote la Romania
In centinaia si sono riuniti davanti alla al palazzo di Ministero degli Interni, a Bucarest, inneggiando contro la ‘Polizia assassina’. Prima di essere uccisa dal killer Gheorghe Dinca, infatti, la ragazzina aveva chiamato per ben tre volte il 112, il numero adottato dalla comunità europea per segnalare le emergenze. Per tre volte gli operatori hanno costretto la ragazza a interrompere la chiamata, omettendo di accertare le sue condizioni di salute, dopo che la piccola aveva denunciato di essere stata stuprata e picchiata e rimproverandola addirittura di non saper fornire indicazioni precise sul luogo in cui si trovava reclusa. Alexandra, sconvolta e in lacrime, ha implorato per tutto il tempo gli operatori di non riagganciare e di ‘mandare subito qualcuno’ perché lui stava ‘tornando’.

Rapita e uccisa dopo aver chiamato il 112

“Si calmi signorina, non possono volare, saranno lì tra due minuti”. I due minuti dopo la richiesta di un mandato di perquisizione non necessario sono diventati 19 ore e l’indomani gli agenti che entrati nella proprietà del meccanico Gheorghe Dinca, a Caracal, hanno trovato solo i resti carbonizzati di Alexandra e quelli di un’altra ragazza Luiza Melencu, scomparsa due mesi prima a 18 anni. I fatti sono accaduti il 24 luglio scorso, quando Alexandra è stata rapita mentre faceva l’autostop per tornare a casa nel villaggio di villaggio di Dobrosloveni, dove viveva, a pochi minuti dal luogo dove è stata trovata morta, nella bassa Romania. Quando i suoi resti sono stati trovati e identificati, la famiglia ha deciso di diffondere la trascrizione dell’audio integrale delle tre chiamate al 112. (Fanpage)