Spara al vicino perché i suoi cani abbaiano troppo: uomo in fin di vita

26 Settembre 2019 - 12:45

Spara al vicino perché i suoi cani abbaiano troppo: uomo in fin di vita

Spara al vicino perché i suoi cani abbaiano troppo: uomo in fin di vita

I carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto – in provincia di Messina – hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della locale Procura nei confronti di Salvatore Isgrò, 72 anni, accusato del tentativo di omicidio di Alessandro Genovese dopo una lite condominiale.

L’inchiesta ha preso il via dopo lo scorso 11 settembre quando Genovese venne ferito alle spalle da alcuni colpi di arma da fuoco a pallini. L’uomo riuscì a trovare riparo in una vicina officina dove venne soccorso e trasportato all’ospedale. Gli inquirenti, dopo avere raccolto diversi elementi nei confronti di Isgrò, hanno eseguito una perquisizione domiciliare nella sua casa sequestrando un fucile dello stesso calibro di quello utilizzato per colpire la vittima e diverse cartucce compatibili.

Da successivi riscontri è stato accertato che si trattava dell’arma utilizzata per l’agguato. Isgrò successivamente ha confessato di aver esploso tre colpi di fucile all’indirizzo della vittima dopo una lite con Genovese riguardante la presenza dei suoi cani all’interno di un recinto abusivo realizzato sui terreni prospicienti il condominio.

Le indagini, come emerge dalla misura cautelare hanno svelato “la concreta ed attuale pericolosità sociale dell’indagato evincibile dalle modalità delle condotte e dalle concrete circostanze dei fatti, nonché dalla personalità dello stesso, come ricavabile dalle indagini finora compiute. Il comportamento tenuto dall’indagato, caratterizzato da una specifica ed inusuale determinazione nelle consequenziale esplosione di tre colpi di arma da fuoco dalla sua abitazione in direzione della pubblica via, al fine di attingere un soggetto con cui poco prima aveva avuto una lite, tenuto anche conto della ubicazione di un fucile calibro 12 all’interno della camera da letto, sopra un armadio, quindi, nella sua immediata disponibilità, fanno ritenere che lo stesso possa proseguire nel perseguimento del suo obiettivo, completando il progetto criminoso iniziale”.