Si sposa poche ore prima di morire: il “SI” si Diego, malato terminale

17 Gennaio 2019 - 9:29

Si sposa poche ore prima di morire: il “SI” si Diego, malato terminale

Si sposa poche ore prima di morire: il “SI” si Diego, malato terminale

Una storia d’amore eterno che, al di fuori di ogni banalità, va davvero oltre la vita e la morte. È quella di Diego Turi, 43enne di Tricase, e di Annalisa Talpacci, 40enne di Pioraco, in provincia di Macerata. Nel 2017 lui scopre il suo male, cominciando insieme alla fidanzata una dura lotta.

Finché le sue condizioni non si aggravano alla fine dello scorso anno, obbligandolo al ricovero in un hospice, una struttura per i malati terminali dell’azienda sanitaria regionale a San Severino Marche, vicino alla città dove convivevano. L’inizio del 2019 è duro, ma loro coltivano il loro sogno: sposarsi. E poco prima di morire, martedì 15 gennaio, Diego dice ‘sì’ ad Annalisa, siglando un commovente matrimonio davanti ai parenti e al funzionario comunale che li ha uniti. Poche ore dopo il cuore di Diego si ferma.

La storia
La storia, raccontata dalla testata Cronache maceratesi, fa il giro d’Italia. A distanza di ore l’esempio della coppia è ancora motivo di grande emozione per chi ha seguito la loro vicenda. “Quando ho saputo le loro intenzioni mi sono chiesto: ‘Ma a che serve sposarsi adesso?’. – racconta commosso Sergio Giorgetti, responsabile dell’unità operativa hospice – Si trattava di puro amore, nient’altro. È incredibile, razionalmente poteva sembrare senza senso”.

“Invece – prosegue il responsabile – è stata una meraviglia per una coppia così unita. La prima volta che ho incontrato Diego gli ho chiesto quale fosse il suo sogno e lui mi ha risposto: ‘Stare con Annalisa a vedere i film su un divano’. In tanti anni ho visto molti casi, anche di matrimoni con una finalità specifica, religiosa o economica che fosse. Qui si è trattato di sentimento e basta, di una gioia vera che andava oltre il dolore della morte. E loro erano felicissimi. Forse è propria questa la spiritualità che va oltre la ragione. È questa la gioia di vivere”. (Repubblica)