Gravissimo l’episodio che vede coinvolto un insegnante dell’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Il docente 67enne è accusato di aver promesso il raggiungimento di un voto più alto all’esame e l’anticipazione della seduta di laurea ad un suo giovane studente, in cambio di denaro. Lo studente, però, avrebbe reiteratamente opposto il suo diniego.
A quel punto, il docente avrebbe minacciato di impedirgli il superamento dell’esame, fino a quando lo studente ha deciso di denunciarne l’abuso di potere. I carabinieri di Aversa (CE) hanno immediatamente dato avvio alle indagini e la procura del tribunale di Napoli Nord ha tempestivamente emesso una misura interdittiva e la sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio per l’insegnante. L’accusa è quella di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità.
Le indagini sono attualmente in corso, tuttavia la vicenda induce un’amara riflessione sullo stato in cui versano le istituzioni, in particolare quelle della cultura: esse dovrebbero essere avanguardia di correttezza e professionalità. Ma con un movimento degenere sono rapidamente diventate il porto sicuro, in molti casi, di malefatte e intrighi. Un episodio che sembra dire “Se vuoi superare l’esame, paga” .
Non è questa la storia della cultura in cui vogliamo riconoscerci e rispecchiarci: siamo stati la culla della civiltà. Il presente ci impone un serio esame di coscienza e un costante impegno per lavorare sulle condizioni attuali di grave crisi, affinché simili episodi non possano in alcun modo ripetersi.
