Sardegna rischia zona gialla: il dato delle terapie intensive. Ecco le altre Regioni a rischio

4 Agosto 2021 - 8:29

Sardegna rischia zona gialla: il dato delle terapie intensive. Ecco le altre Regioni a rischio

La Sardegna rischia di passare in zona gialla, passando quindi a misure anti contagio più stringenti ad agosto, nel pieno della stagione turistica. A preoccupare l’isola è il numero dei pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva,

in continua crescita. La Sardegna tocca la soglia critica del 10% nelle intensive Con un nuovo aumento dell’1%, la Sardegna arriva a toccare il 10% di posti in terapia intensiva occupati da pazienti Covid, il valore soglia che, una volta

superato ed in base ai nuovi criteri, determina uno dei parametri per il passaggio in zona gialla. L’isola, che ha visto crescere progressivamente l’occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid-19 nei reparti di terapia

intensiva, è arrivata a toccare – secondo gli ultimi dati dell’Agenzia per i servizi sanitari (Agenas) – la soglia critica del 10% e, qualora sforasse questa percentuale, passerebbe in ‘zona gialla’. Secondo i nuovi parametri per il ‘cambio

colore’ delle Regioni, contenuti nell’ultimo decreto Covid che entrerà in vigore il 6 agosto, basta infatti il 10% di terapie intensive occupate da malati Covid per passare alla soglia di maggior rischio. La saturazione dei reparti non dipende

solo dal numero assoluto di ricoverati, ma anche dalla capacità di accoglienza: la Sardegna ha 196 posti in intensiva, ieri i pazienti erano 19, dunque basta anche solo un ingresso per superare la soglia critica.

Secondo il nuovo decreto – superare uno solo dei parametri (incidenza, ricoveri ordinari e terapie intensive) per passare in zona gialla. Per quanto riguarda invece il tasso di ricoveri in area non critica, l’isola segna al momento

(i dati Agenas sono aggiornati a ieri sera) un 5% di occupazione, ben lontano dal 15% fissato come soglia massima. Dopo la Sardegna, le regioni in cui l’occupazione delle terapie intensive è più alta sono la Liguria al 6%, il Lazio e

la Sicilia al 5%, e la Toscana al 4%. Tutte le altre sono uguali o inferiori alla media nazionale del 3%.