Raffaella, travolta dal treno per i familiari: “Non si è suicidata”

9 Maggio 2022 - 8:58

Raffaella, travolta dal treno per i familiari: “Non si è suicidata”

I familiari di Raffaella Maietta, insegnante di 55 anni, investita e uccisa da un treno alla stazione di Marcianise, vogliono vederci chiaro sulle cause della morte della donna.

Per questo i due figli hanno nominato due avvocati – Raffaele e Gaetano Crisileo – che entro breve presenteranno un esposto alla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

In seguito alle prime indagini della Polizia Ferroviaria sembra che la 55enne si sia suicidata, tanto che lo stesso sostituto della Procura Gerardina Cozzolino, che ha aperto un

fascicolo, ha dato subito il nulla osta per i funerali – svoltisi il giorno dopo – ritenendo non necessaria l’autopsia. Ma il marito Luigi (operaio in una ditta edile della zona) e i due figli della

docente, Tommaso e Katia di 30 e 28 anni, entrambi insegnanti nel nord Italia, l’uno a Lodi e la seconda a Firenze, rifiutano di accettare la prima ipotesi degli investigatori, e

sostengono che la 55enne non aveva alcun motivo per porre in essere un’azione del genere. Per questo i familiari chiedono che le indagini proseguano ancora e che siano

effettuate a 360 gradi, senza che venga tralasciato alcun minimo dettaglio della vicenda. Di qui la richiesta del sequestro della salma. “Mi hanno riferito – dice inoltre il marito della

donna – che su alcuni social stanno circolando nella rete dei filmati della scena tragica mortale che avrebbe ripreso un passante con un telefonino. Chiederò al magistrato il sequestro di

queste riprese registrate e lanciate in rete. Non possiamo consentire che girino immagini e riprese del genere”. Il pm ha inoltre sequestrato i filmati ripresi dalle telecamere posizionate in

vari punti della stazione ferroviaria di Marcianise sia prima che dopo l’investimento, filmati che non sono stati visionati dai familiari i quali chiedono che venga accertato con

assoluta certezza se Raffaella sia scivolata sui binari a seguito di incidente oppure se abbia volontariamente superato la linea gialla finendo per essere catapultata

sui binari dal convoglio ferroviario in corsa. Il marito dell’insegnante afferma che la moglie non aveva dato mai segni di squilibrio ne minacciato il suicidio e mai tentato né ha parlato di atti di autolesionismo.

Per l’uomo, quello che è successo sembra un mistero e si auspica che venga fatta chiarezza sul caso in modo che tutta la famiglia trovi una sorte di pace e rassegnazione.