Patrick Zaki: “Bologna è la mia seconda casa, voglio giustizia per Giulio Regeni”

24 Luglio 2023 - 12:10

Patrick Zaki: “Bologna è la mia seconda casa, voglio giustizia per Giulio Regeni”

L’attivista egiziano Patrick Zaki è tornato a Bologna dopo tre anni di carcere. Ha parlato alla stampa all’università, dove si è laureato in luglio.

“Finalmente sono qui, è un sogno che si avvera dopo tutti questi anni. Non ci sono parole che possano descrivere come mi sento”. Così Patrick Zaki ha iniziato la sua conferenza stampa al rettorato dell’università di Bologna. È arrivato intorno alle 20, accolto da una folla di sostenitori.

Alle 20.20 Zaki ha preso la parola, insieme al rettore dell’Università di Bologna, Francesco Molari, e alla sua professoressa, Barbara Monticelli. Lei lo ha sempre aiutato in questi anni difficili. Con lei si è laureato da remoto il 5 luglio.

Zaki ha ringraziato tutti quelli che hanno lottato per la sua liberazione: le autorità italiane e egiziane, le ong, la società civile, i vertici dello stato italiano. Ha ricordato anche gli altri prigionieri politici in Egitto e in Iran: “La mia è stata una storia di successo, ma in Egitto ci sono ancora centinaia di persone in prigione, chiediamo che vengano rilasciate. Meritano la grazia presidenziale come me”. Ha citato il caso di Ahmadreza Djalali, ricercatore condannato a morte in Iran.

Il rettore Molari ha consegnato a Zaki la pergamena di laurea in studi sul genere e le politiche dell’uguaglianza. Gli ha fatto gli auguri: “Spero che tu possa vivere una vita serena e libera, senza farti tirare per la giacchetta da nessuno, ma scegliendo quello che credi opportuno per te. La visibilità di cui godi adesso è una responsabilità, la tua forza è l’indipendenza, mantienila sempre”. Gli ha regalato anche una maglietta dell’Alma Mater Studiorum.

Zaki ha detto di sentirsi a casa a Bologna: “Ho goduto di molto sostegno, ho visto questo sostegno in tre anni e si è visto anche al Cairo”. Ha annunciato che tornerà presto in Italia: “Per qualche giorno andrò al Cairo, ma poi tornerò a Bologna”. Ha espresso il suo desiderio di riprendere la sua carriera universitaria e come difensore dei diritti umani.

Zaki ha dedicato un pensiero alla famiglia Regeni, che cerca ancora la verità sulla morte del figlio Giulio, ucciso in Egitto nel 2016. Ha chiesto giustizia per lui e per tutti i desaparecidos egiziani: “Un pensiero doveroso a chi ancora lotta e combatte e un pensiero alla famiglia Regeni che ancora aspetta risposte sulla morte del figlio”. Ha sottolineato che “Bologna resta città della libertà”.

La conferenza stampa si è conclusa con un lungo applauso da parte dei presenti. Zaki ha salutato tutti con un sorriso e un gesto di vittoria. Ha lasciato il rettorato tra gli abbracci e le congratulazioni dei suoi amici e compagni di studi.

https://retenews24.net/

https://t.me/retenews24

Fonte: La Stampa