Padri separati dai figli. Storie di dolore e di coraggio: il nuovo libro dell’avvocato matrimonialista Rosa Di Caprio

19 Ottobre 2021 - 21:09

Padri separati dai figli. Storie di dolore e di coraggio: il nuovo libro dell’avvocato matrimonialista Rosa Di Caprio

E’ pubblicato da qualche settimana, su Amazon, il nuovo libro dell‘avvocato matrimonialista Rosa Di Caprio, “La battaglia dei papà” e già riscuote molto successo.

Nel suo nuovo libro, dopo “Separiamoci e Divorziamo” del giugno del 2020, l’avvocato Di Caprio raccoglie e racconta le storie di tanti papà che vivono il dramma della separazione con i figli all’indomani della crisi familiare. Un rapporto padre-figli che si distrugge nei meandri dei tribunali, tra carte bollate, consulenze psicologiche, servizi sociali, mentre ai più piccoli viene negato un vero rapporto con la figura paterna.

“Avvocato, nel suo libro ha raccontato di storie davvero drammatiche. Ma è davvero così difficile la soluzione?”

“Purtroppo l’Italia annovera numerose condanne da parte della Corte Europea proprio in materia di inadeguatezza delle misure atte a garantire il rapporto tra figli e l’alto genitore non convivente. Alcune delle storie che ho raccontato, che ho vissuto in prima persona come difensore, sono il chiaro esempio di un sistema inefficiente.”

Però ultimamente si nega che esiste la famosa “alienazione genitoriale” dal punto di vista scientifico”

“Vi è molta confusione in materia. L’alienazione genitoriale come “patologia” non è riconosciuta. Tuttavia è innegabile che esistano delle condotte disfunzionali di un genitore verso il figlio finalizzato a recidere il rapporto con l’altro genitore. E ciò lo raccontano i numerosi fascicoli dei tribunali di Italia, le consulenze in materia, i provvedimenti di allontanamento. Se un minore rifiuta un genitore, se rifiuta il padre, il piccolo ha un problema. E ne va compresa la causa attraverso accertamenti approfonditi con consulenti competenti ed esperti anche attraverso la sottoposizione a test, a monitoraggio presso le dimore, tutoraggio dei genitori.

“Invece cosa accade quando per anni un padre non riesce a vedere un figlio”

“Accade che il minore viene strumentalizzato anche in assenza di reali violenze fisiche e psicologiche, come arma di ricatto morale ed economica nei confronti dell’altro. Inizia così un percorso tortuoso con consulenze che durano anni dagli esiti di piena capacità del padre. Pertanto deve procedersi ad intraprendere un percorso di recupero del rapporto padre/figlio presso Centri Neutri dei Servizi Sociali territorialmente competenti. E qui inizia un nuovo calvario. Se si trovano figure competenti, vi è la speranza di uscire dal tunnel.

“Altrimenti cosa accade?”

“Accade che il minore è sempre ostaggio di un genitore manipolatore, che continuerà a manipolare anche durante i famosi percorsi di recupero. E così il minore avrà sempre difficoltà, reticenza anche non giustificata da alcun reale motivo ma raramente si assumerà la responsabilità un operatore di richiedere un intervento efficace. Trascorreranno anni, in cui il minore verrà condotto come un deportato nei centri neutri a trascorre le ore davanti ad una figura che forse fino a quale attimo prima è stata offesa e vituperata dal genitore che l’ha accompagnata.

“Ci sono casi che l’hanno particolarmente colpita? Sappiamo che non può dare identificativi, anche nel suo libro ha messo pseudonimi…”

Mi colpiscono tutti i casi dei papà che con pazienza, tenacia, abnegazioni per anni seguono percorsi talvolta inutili, frustranti, inefficaci nella speranza che gli organi giudiziari possano loro restituire i figli. Seguo Francesco, Mario, Vincenzo. Gennaro, ed altri. Ogni settimana sono lì, a sperare un abbraccio. Francesco poteva uscire con sua figlia secondo i giudici, ma poi improvvisamente una regressione. La figlia di Mario voleva incontrarlo per strada, a prendere un gelato…dopo un pò non vuole neanche più parlargli. Vincenzo si reca ogni settimana a sentire offese dalla figlia di meno di 10 anni, senza sapere un perchè. Gennaro ha cercato i figli fuori scuola subendo l’aggressione del figlio quindicenne. Non esiste dolore più grande di perdere un figlio in questo modo.

“Potrebbe esserci una soluzione a tutto questo?”

“E’ necessario avere un cambio culturale. Sento ancora nelle udienze parlare di genitore preferenziale. In udienza oggi si invitava il padre a trovare un accordo che prevedesse il suo allontanamento dalla casa pur avendo entrambi i coniugi gli stessi ruoli in costanza di matrimonio. Questo è assurdo nel 2021! Chiedete ad un bambino sereno se vuole più bene a mamma o papà. Non farà differenza. Se continueremo a farla noi, sforneremo una generazione di adolescenti a cui abbiamo tolto una figura genitoriale, a cui abbiamo negato tutela. Le madri manipolatrici vanno smascherate, vanno allontanate. E non compete solo a noi avvocati agire.

“Ma della violenza domestica?”

“Non è giustificabile. Un padre che picchia la madre di suo figlio non sarà mai un buon padre. Allo stesso modo, una madre che allontana il figlio da suo padre non può essere un buon genitore.

“Come affidarsi a lei per assistenza?”

“Ricevo solo previo appuntamento ed assumo incarico dopo aver analizzato attentamente la situazione familiare e processuale.

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