Otto ore di attesa in pronto soccorso con del cibo bloccato nell’esofago, il calvario di Edo (ragazzo autistico): la Ausl chiede scusa

7 Dicembre 2024 - 11:56

Otto ore di attesa in pronto soccorso con del cibo bloccato nell’esofago, il calvario di Edo (ragazzo autistico): la Ausl chiede scusa

Otto ore di attesa in Pronto Soccorso all’ospedale Maggiore di Bologna prima di essere visitati, nonostante una situazione grave in corso.

Il paziente è Edoardo, un ragazzo autistico grave e con una rara malattia genetica. Sua mamma Marialba Corona, presidente di Angsa (Associazione nazionale genitori soggetti autistici), non è rimasta in silenzio e ha denunciato il fatto con un post su Facebook, che ha fatto scoppiare la polemica.

La donna ha raccontato il tempo trascorso e le sofferenze del ragazzo, per cui non è stato attivato, come invece chiesto dai genitori, il percorso ‘Dama’ per le persone con disabilità grave. Nel tardo pomeriggio di ieri, 6 dicembre, sono arrivate le scuse dell’Ausl di Bologna.

«Da due settimane – aveva scritto la madre sui social – Edo ha forti dolori da reflusso nonostante la terapia e la dieta.

Arrivati ieri al pronto soccorso del Maggiore in condizioni di emergenza. Abbiamo chiesto il percorso Dama.

Questo non è il modo giusto per attivarlo, ci hanno detto e se c’è una urgenza? Niente da fare, uguale a tutti gli altri. Braccialetto azzurro otto ore di attesa in pronto soccorso».

E così il ragazzo, che non parla, è rimasto lì, ogni tanto correva e la madre ha dovuto contenerlo.

In serata finalmente è stata fatta una Tac, da cui si è visto, ha proseguito Corona, «un bolo di cibo in esofago».

«Bisogna intervenire subito. Autistico? Disabile al 100%? È uguale a tutti gli altri e si stabilisce la gastroscopia stamattina», continua la madre, spiegando che il ragazzo «sofferente e a digiuno da ieri mattina ancora alle 16 non è stato chiamato. Vi sembra accettabile tutto questo? In Emilia-Romagna poi… tante belle parole ma i fatti? Quanto ancora dovremo subire?», la domanda della madre. Che con l’associazione ha di recente promosso una struttura, ‘La casa di Edo’, palestra abitativa per preparare adolescenti e giovani adulti con autismo al distacco familiare.

Il post sul pronto soccorso aveva chiamato in causa, taggandoli, anche l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, il presidente della Regione Michele de Pascale e il dg dell’Ausl Paolo Bordon. E in serata l’Ausl si è scusata «con la signora Corona e con il figlio per il disagio che hanno subito».

Lo stesso direttore del Pronto soccorso, peraltro, viene detto dall’azienda in una nota, aveva cercato, in giornata, «di mettersi in contatto con la signora per capire che cosa fosse successo e fornire eventualmente spiegazioni».

E il dg Bordon ha convocato per lunedì una riunione tra tutti i professionisti interessati «allo scopo di chiarire l’episodio ed evitare che possa ripetersi, a fronte, comunque, di un protocollo di accoglienza delle persone con disabilità, il cosiddetto Dama, che ha sempre dimostrato un ottimo funzionamento in tantissimi altri casi».

«Siamo già a casa. Per fortuna dopo l’esperienza del pronto soccorso in reparto sono stati tutti competenti e gentili», ha detto in serata all’ANSA Marialba Corona. «Quello che fa arrabbiare – ha continuato – è che ci sono fior di percorsi per i nostri ragazzi, ma non vengono aiutati.

  •