Ora solare, da questa notte si cambia: attenzione a disturbi del sonno e stress

26 Ottobre 2019 - 9:58

Ora solare, da questa notte si cambia: attenzione a disturbi del sonno e stress

Ora solare, da questa notte si cambia: attenzione a disturbi del sonno e stress

L’ ora solare entrerà in vigore la notte fra sabato 26 e domenica 27 ottobre 2019: lancette indietro di un’ora. «L’ora solare resterà fino alla notte fra il 29 e il 30 marzo, per un totale di 155 giorni. E comporterà una serie di problemi, soprattutto per i più piccoli: stress, e disturbi del sonno legati alle nuove abitudini. Ma anche maggior rischio di accumulare chili di troppo». A prevederlo è il pediatra Italo Farnetani, docente della Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta, da sempre contrario al cambio dell’ ora. Il problema è collegato al fatto che, con l’ ora solare, farà buio prima.

«Si può stimare che nell’arco dei cinque mesi di ora solare, tra malattia e maltempo, impegni di genitori, nonni, o baby-sitter, i bambini non saranno portati all’aria aperta per un totale di 30 giorni, ma per altri 125 giorni avrebbero potuto usufruire di un’ ora al giorno in più di vita all’aperto, nei parchi pubblici o in aree adibite al gioco, dove poter fare in modo piacevole attività fisica – sottolinea Farnetani all’Adnkronos Salute – con un dispendio prevedibile di 400 calorie all’ ora, considerando il grande movimento legato alla possibilità di andare in bicicletta, di giocare con la palla, di correre».

Per capire l’entità del dispendio energetico ‘mancato’, «si valuti che 400 calorie equivalgono ai seguenti cibi: 1 piatto di cappelletti o agnolotti al ragù (400), 1 piatto di insalata mista con tonno, pomodori e maionese (400), 1 piatto di filetti di pesce fritto (400), oppure 1 piadina con formaggio fresco e rucola (400) o 1 fetta di torta (400). Insomma, l’introduzione dell’ ora solare impedisce ai bambini di consumare in 5 mesi complessivamente 50.000 calorie», stima Farnetani. Pertanto «l’ ora solare favorisce il sovrappeso e l’obesità fra i giovanissimi. Inoltre aggiungiamo lo stress dovuto al cambio d’ ora: ricordiamo che l’alternanza luce-buio è il più importante sincronizzatore naturale dei ritmi biologici dell’organismo, e il cambiamento anche solo di un’ ora costituisce un inutile stress, che dura almeno 5 giorni, in un periodo in cui inizia ad aumentare la circolazione (e perciò il rischio di contrarre) degli agenti infettivi», conclude il pediatra.

GLI EFFETTI NEGATIVI

Il passaggio dall’ ora solare all’ ora legale e viceversa può avere una serie di effetti collaterali sul benessere delle persone: stanchezza, irritabilità, perdita di concentrazione. «Molti fanno fatica ad abituarsi rapidamente al cambio d’ ora: sono gli italiani ‘lepri’ (31% della popolazione secondo una recente ricerca), coloro che si svegliano presto e che più facilmente cadranno nel tranello del risveglio anticipato, crollando poi la sera troppo presto rispetto al dovuto. A risentire meno saranno senza dubbio le persone che appartengono alla categoria degli ‘zombiè (persone che tendono a posticipare il momento di andare a letto) pari al 45% degli italiani». Lo spiega Vincenza Castronovo, psicologa e psicoterapeuta esperta in medicina del sonno presso il Centro di Medicina del sonno dell’ospedale San Raffaele di Milano. «Sebbene lo spostamento delle lancette sia soltanto di un’ ora e quindi si tratti apparentemente di un cambiamento minimo, di fatto, il fisico delle persone impiega alcuni giorni a questo adattamento, mediamente una settimana – osserva Castronovo – Esiste infatti il cosiddetto orologio biologico, legato ai ritmi circadiani, ed è naturale avere delle difficoltà quando avvengono cambiamenti improvvisi come quelli provocati dal cambio dell’ora».

«Tra i sintomi o malesseri più comuni causati dal cambio dell’ ora – prosegue l’esperta – c’è anche la perdita di concentrazione e produttività sul posto di lavoro, la nausea e l’inappetenza. Il suggerimento è quello di cominciare qualche giorno prima a posticipare di qualche decina di minuti gli orari dei pasti come quelli dell’andare a dormire». «Nei giorni successivi allo spostamento delle lancette dell’orologio, il consiglio è quello di fare movimento nella seconda parte della giornata e di prolungare l’esposizione alla luce (che sarà rigorosamente artificiale) per mandare al corpo il segnale che è ancora presto per andare a coricarsi. Se infatti – conclude – si potrebbe essere tentati dalle giornate che si sono accorciate ad andare a letto prima, è bene non farlo. Il risultato potrebbe essere un risveglio troppo anticipato la mattina seguente».

Fonte: Leggo.it