Morto il giovane investito dal treno. Il testimone: «Tre ragazzi ridevano dicendo ‘che cretino…»

5 Settembre 2019 - 12:36

Morto il giovane investito dal treno. Il testimone: «Tre ragazzi ridevano dicendo ‘che cretino…»

Morto il giovane investito dal treno. Il testimone: «Tre ragazzi ridevano dicendo ‘che cretino…»

Non ce l’ha fatta, Marko Kaziu, il 21enne finito sotto un treno in transito sulla linea Empoli-Siena, nei pressi della stazione di Castelfiorentino. È morto nella notte all’ospedale di Careggi, dove era ricoverato in gravissime condizioni. Il ventenne era stato investito ieri all’altezza di un passaggio a livello nell’abitato di Castelfiorentino. A rendere noto il decesso il sindaco della cittadina Alessio Falorni su Facebook.

Il giovane di origini albanesi, ma che abitava da anni con la famiglia a Castelfiorentino, secondo una prima ricostruzione dei fatti, aveva scavalcato le barriere abbassate per attraversare la ferrovia. Un treno però lo ha travolto facendolo finire ai lati dei binari. L’ ex allievo dell’Istituto professionale Enriques è stato soccorso in codice rosso e trasferito in elicottero a Firenze. Il decesso è avvenuto nella notte.

“Tre ragazzi ridevano dicendo ‘che cretino…’”

La notizia, già drammatica in sé, ha acquistato connotati inquietanti a seguito del post del fotografo Francesco Nigi sul suo profilo di Facebook. Pare che dopo l’investimento. “Il treno lo ha travolto e ho visto dei ragazzi ridere di lui” ha scritto. “La cosa che mi ha veramente inorridito erano le persone che ci ridevano su”, “tre ragazzi che sogghignavano dicendo ‘che cretino’” ha poi confermato all’agenzia di stampa ANSA. Nigi vive a Castelfiorentino ed era in attesa di prendere il treno in stazione ma, dopo aver notato la scena dell’incidente, accaduto a poca distanza, sarebbe accorso sul posto per capire cosa fosse successo e per far intervenire i soccorsi, come anche altri passanti.

“Indipendentemente dalle colpe e dalla negligenza del ragazzo nell’attraversare durante l’arrivo del treno – commenta -, non si può ridere della probabile morte di una persona”. Nigi ha quindi ribadito di aver “visto tre ragazzi sui venti anni che nel luogo dell’accaduto stavano a testa bassa e sogghignavano, dicendo ‘che cretino, che cretino'” e “ho visto altri che ridevano nel sottopassaggio, mentre stavo andando via”. Il racconto è stato commentato anche dal sindaco Falorni: “Ma davvero siamo arrivati al punto di ridere di una disgrazia così’? Recuperiamo la nostra umanità”, ha scritto su Fb. (Fanpage)