Morte di sete nel deserto: Dosso e Marie, la storia della madre e della figlia vittime dell’immigrazione

26 Luglio 2023 - 20:02

Morte di sete nel deserto: Dosso e Marie, la storia della madre e della figlia vittime dell’immigrazione

Dosso Fati e Marie erano una madre e una figlia che cercavano una vita migliore. Venivano dalla Costa d’Avorio, un paese dell’Africa occidentale. Dopo la morte dei genitori di Dosso, si erano trasferite in Libia con il marito di lei, Meengue Nymbilo Crepin, detto Pato. Lui aveva 30 anni, come Dosso. Marie ne aveva solo 6.

In Libia, però, non hanno trovato la pace. Il paese è in guerra da anni e i migranti subiscono violenze e abusi. Così hanno deciso di fuggire verso il confine con la Tunisia, sperando di raggiungere l’Europa. Ma il viaggio è stato fatale.

Nel deserto libico, Dosso e Marie sono morte di stenti e sete. Il loro corpo senza vita è stato trovato da un giornalista, che ha scattato una foto che ha fatto il giro del mondo. La foto mostra la madre che abbraccia la figlia, come per proteggerla fino alla fine.

La loro identità è stata rivelata dalla rete Refugees in Libya, che si occupa di aiutare i migranti in difficoltà. La rete ha scritto un post su Facebook per ricordare Dosso e Marie e denunciare le politiche anti migranti che le hanno uccise. Il post dice:

“Dopo diverse ricerche la donna e la sua bambina sono morte nel deserto libico. Lei è della Costa d’Avorio, si chiama Dosso Fari sua figlia si chiama Marie. Proviamo ancora molto dolore”.

La rete ha anche aggiunto:

“Dare un’identità alle ennesime vittime di politiche anti migranti disumane era un dovere e grazie ai colleghi di Libye Actualité è stato possibile dar loro dignità. Oggi non piangiamo solo Dosso e Marie, ma una moltitudine di anime senza volti, un numero senza fine, vittime di un mondo che li ha delusi. Un mondo che ha perso ogni barlume di compassione”.

Il destino di Dosso e Marie non è isolato. Centinaia di subsahariani vengono deportati e abbandonati nel deserto libico dalle autorità locali, senza acqua né cibo. Molti muoiono lungo la strada o cadono nelle mani dei trafficanti.

La comunità internazionale non può restare indifferente a questa tragedia umanitaria. È necessario intervenire per fermare le violazioni dei diritti umani e garantire vie sicure e legali per i migranti che fuggono dalla guerra e dalla povertà.

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Fonte: Fanpage

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