«Legato e costretto a sedersi a terra» Migrante ammanettato alla ruota dopo l’arresto

12 Ottobre 2018 - 10:17

«Legato e costretto a sedersi a terra» Migrante ammanettato alla ruota dopo l’arresto

«Legato e costretto a sedersi a terra» Migrante ammanettato alla ruota dopo l’arresto

Sono state aperte due inchieste sull’arresto di Omar Jallow, il 26enne gambiano fermato il 5 ottobre da due agenti della polizia stradale nei pressi del Cara di Borgo Mezzanone (Foggia): una mira a ricostruire i fatti, l’altra riguarda le modalità dell’arresto. In un video amatoriale il giovane appare ammanettato alla ruota posteriore dell’auto di servizio. Caduta l’accusa di aggressione, Jallow è stato condannato per resistenza a pubblico ufficiale.

I fatti

Come riferito da Repubblica, il giudice del tribunale di Foggia lo ha ritenuto colpevole di resistenza a pubblico ufficiale condannandolo a un anno di carcere. Sono invece cadute le accuse di lesioni in concorso con altre persone rimaste ignote. Il gambiano, per sua stessa ammissione, ha dichiarato davanti al giudice di aver tentato di sfuggire alla cattura. Dopo l’arresto il giovane è stato ammanettato alla ruota posteriore dell’auto di servizio. Come riferito dal procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro, sono state aperte due inchieste: “Una mira ad individuare gli autori dell’aggressione ai poliziotti, l’altra riguarda la legittimità delle modalità di arresto”.  L’avvocato difensore di Jallow, Maria Grazia Capobianco, ha spiegato: “Omar ha ammesso di esser scappato perché aveva l’assicurazione automobilistica scaduta. È arrivato nelle vicinanze della pista (l’accampamento abusivo che sorge accanto al Cara) e ha abbandonato il mezzo. Poi è stato inseguito dai poliziotti. Poco dopo si sono ritrovati a terra, cadendo su un cumulo di rifiuti e bottiglie rotte. Il mio stesso assistito ha riportato un taglio evidente sul braccio”. (Tgcom24)