In coma dopo un attacco d’asma: muore a soli 26 anni, ma dà alla luce un bambino

1 Aprile 2019 - 9:16

In coma dopo un attacco d’asma: muore a soli 26 anni, ma dà alla luce un bambino

In coma dopo un attacco d’asma: muore a soli 26 anni, ma dà alla luce un bambino

Lutto nel mondo della canoa. La campionessa portoghese Catarina Sequeira è morta a soli 26 anni dopo 3 mesi di coma a causa di una crisi di asma. È rimasta attaccata al respiratore artificiale per quasi 60 giorni per consentire al feto che aveva in grembo di continuare a crescere, ha partorito il suo bambino e poi è deceduta. La sportiva, infatti, era alla 19esima settimana di gestazione quando è rimasta vittima dell’attacco di asma.

I medici erano stati chiari al riguardo: avrebbe avuto poche possibilità di riprendersi. Ma la famiglia ha scelto il coma farmacologico per consentire alla ragazza di portare a termine la gravidanza e dare alla luce il piccolo Salvatore. Il bimbo, nato alla 32esima settimana, sta bene, anche se pesa appena 1,7 kg e per le prossime tre settimane resterà in cura in neonatologia, come ha confermato il papà Bruno Sapolo. “Ho sempre voluto essere padre, crescerà con me. Ora vi chiedo solo di rispettare il mio silenzio”, ha detto affranto dal dolore per la perdita della mamma, venuta a mancare poche ore dopo il parto cesareo.

Le sue condizioni respiratorie erano, infatti, peggiorate velocemente e per lei non c’è stato nulla fare. Catarina era molto conosciuta in Portogallo, che ha rappresentato in numerose competizioni internazionali di canoa.

Aveva cominciato a praticare questo sport a livello agonistico quando aveva solo 11 anni e aveva ottenuto vari riconoscimenti, tra cui il 15esimo posto ai Mondiali del 2010 e il dodicesimo posto nel Campionato Europeo del 2013. La sua storia ha commosso tutto il Paese e non solo. Soffriva di asma sin da piccola, teneva la patologia sotto controllo e di certo non avrebbe mai pensato ad un epilogo simile.

Il 26 dicembre scorso ha avuto un attacco di asma gravissimo mentre era da sola in casa ed è stata decretata morta cerebralmente. Dopo il malore, i medici di comune accordo con la sua famiglia e il padre del bambino hanno però fatto il possibile per tenerla in vita e consentire al feto di continuare a crescere nella pancia della mamma. “Catarina era una ragazza indipendente e responsabile – ha raccontato la mamma Maria -, mi ha fatto molto male decidere al suo posto, dal momento che non aveva mai firmato il consenso alla donazione di organi. Non sono pronta a vedere il mio nipotino, non voglio incontralo la prima volta con tutta questa sofferenza ancora nel cuore”. (Fanpage)