Gli anni d’oro della moda: il racconto di Titti Petrucci

19 Gennaio 2021 - 17:46

Gli anni d’oro della moda: il racconto di Titti Petrucci

Lei è proprietaria dello Showroom Petrucci e di un brand “Psyco Paris”, ci racconta la sua esperienza nel settore della moda e la sua evoluzione nel corso degli anni?

“Lo Studio Petrucci nasce nel lontano 1980, dalla mia innata passione per la moda. Nonostante provenissi da genitori non appartenenti al settore, papà penalista e mamma insegnante di lettere, entrambi sono sempre stati per me un punto di riferimento fondamentale. Mio padre, pur inizialmente non condividendo la mia scelta, é stato in seguito la mia guida legale ed imprenditoriale, mentre mamma donna dall’animo artistico, ha alimentato in me la grande passione che ha poi segnato tutta la mia vita. Da bambina trascorrevo ore ad apprezzare il modo in cui si preparava con classe, accuratezza ed originalità. La passione e il caso mi spinsero giovanissima, non ancora quindicenne, a lavorare come indossatrice in tutta Europa per prestigiosi brands, in contemporanea portando avanti gli studi al liceo e all’ università di Lingue all’ Orientale di Napoli, perfezionando poi  l’inglese/americano con l’acquisizione di diversi titoli alla Berverly School di Los Angeles. Non soddisfatta delle sole passerelle, ancora giovanissima e sollecitata da una grande azienda di Carpi per la quale avevo sfilato in  Europa ed Italia, conobbi anche la propria clientela e passai dall’altra parte intraprendendo il ruolo di agente e distributrice di brands d’avanguardia di quegli anni, prima italiani poi anche francesi ed americani. Ottenni l’ assunzione d’importanti contratti in esclusiva di agenzia per il centro e sud Italia. Decisi di conseguire titoli nell’ambito del marketing dedicandomi del tutto allo studio della “ Moda” dalla nascita, all’evoluzione e poi all’ industrializzazione, partendo dall’alta moda romana e parigina ed i suoi esponenti. Nel giro di pochi anni aprii tre importanti showroom: il primo a Napoli, in viale Maria Cristina di Savoia, poi a Roma in piazza di Spagna e a Bari in pieno centro, che diventarono il punto di riferimento di grandi boutiques del centro sud italia. Rappresentavo brands conosciuti, ma allo stesso tempo all’avanguardia, di rottura tra “il classico” ed “ il moderno”, sollecitando così la clientela alla ricerca di nuove emozioni. Il mio ambizioso desiderio di conoscenza  unito al mio carattere vulcanico e deciso mi spinsero a partecipare a tutte le riunioni, anche a quelle più tecniche dei brands da me rappresentati alle fiere e alle sfilate più importanti di tutto il mondo, a tal punto che la ricerca e  la conoscenza capillare del campo, portò ad attribuirmi( da parte di accreditati stilisti dell’epoca) il nomignolo di “ cavallo pazzo”.

Nel settore conobbi il mio primo marito, compagno d’affari e di strepitose avventure di moda, Piero Jossa, proprietario dell’ omonima boutique e che segnò definitivamente la mia lunga carriera. Mi dedicai allora personalmente all’apertura di tante boutiques Jossa, che diventarono una straordinaria realtà internazionale nella nostra città, punto di riferimento delle più grandi aziende. Aprimmo inoltre originali attività anche in altri campi( Isole Lampados , Mister Pig, Sweet Sweet way ), allargai i miei orizzonti imprenditoriali seguendo personalmente l’ intera organizzazione e viaggiando molto. Nel frattempo la mia figura professionale andava evolvendo a passo con i tempi verso cambiamenti  silentemente già in atto, divenni “uomo prodotto” una nuova figura, ossia colui che fa da intermediario tra l’ arte dello stilista e la commerciabilità del prodotto. Decisi di lanciare delle mie produzioni ed un profumo, l’ Europa non mi bastava più e l’ America in quegli anni senza internet era davvero lontana e per comprendere cosa stesse accadendo circa le nuove tendenze bisognava viverla. , La mia permanenza a Los Angeles di circa quindici anni,  fu uno dei periodi più belli e gratificanti della mia vita e carriera,  lì mi dedicai alla ricerca di nuovi brands da proporre e diffondere in Italia e viceversa, importando il made in Italy negli States, come Versace, che proprio in quegli anni apriva il suo primo store a Miami. Ci sarebbe tanto, troppo da dire, in quel momento capii che il mondo ed in particolare quello della moda stava cambiando, un cambiamento lento, radicale e purtroppo da pochi percepito.

Mi sembra quasi incredibile adesso pensare di  essere riuscita nella gestione di diverse attività, in due mondi che all’ epoca apparivano così lontani, il mio obiettivo principale era quello di capire il cambiamento in atto. Nel ’93 si  aprivano le frontiere ed in America erano già nati i primi outlet, ai quali noi attribuiamo un significato diverso, ma stanno invece per negozi diretti aziendali, ossia che scavalcano i circuiti del settore. Ci fu un enorme crescita di store a low price, del tipo Gap, la mano d’ opera ( ricami, applicazioni, e poi anche tessuti e produzioni) iniziava ad essere affidata alla Cina ed al Taiwan. L’ Italia per ovvi motivi economici e di tasse era diventata troppo cara, fu l’ascesa di colossi del tipo Zara, con mega strutture dirette che proponevano cose carine “low cost”, in Italia la trasformazione riguardò “ mode” di mercati, mercatini , stock house e vintage. “La moda non è più di moda“, cominciai a pensare, la grande industria del “made in Italy” iniziava la sua lenta e graduale  crisi, mettendo in ginocchio l’indotto della moda che in quegli anni rappresentava oltre il 30% del fatturato nazionale, soprattutto fondato su prodotti definiti “ medio alti”, ossia di buon pregio ma con prezzi minori rispetto alle grandi griffe. Si creò cosi la rottura della cosiddetta “ filiera della moda” che dava da vivere a milioni di persone, molte aziende spostarono le produzioni, oltre che in Cina, in paesi alternativi tipo l’ India, Turchia, fino ad arrivate all’Est Europa. Ad amplificare la crisi  la nuova era social, con la globalizzazione e il mercato online anche la figura dell’ agente o rappresentante perse il suo valore e potere contrattuale. In Italia intanto molti brands spazzavano via gli agenti regionali aprendo showroom diretti a Milano per l’ intero mondo, facendo a meno di varie ripetizioni di costose collezioni e investendo i propri soldi sulle piattaforme digitali. In America chiudevano tutte le boutiques per dare spazio a mega centri commerciali, ad i colossi con i propri store e building. Tra il 2008/2012 son fallite migliaia di aziende e negozi per poi dare man mano il via alla strage.

Nel lungo percorso della mia carriera lavorativa concentravo la mia attività di agente e distributrice, rappresentando un numero minore di aziende, avendo ormai capito chiaramente il percorso che il mondo ed in particolare quello della moda, avrebbe intrapreso. Mi occupavo di più consulenze aziendali, data la mia molteplice esperienza nel campo, curavo, come faccio tuttora, il marketing di tantissime aziende evitando di citarle tutte, un esempio è l’impegno intrapreso durante la fashion week di Milano di qualche anno fa per il marchio “Me Fui” delle sorelle Belen e Cecilia Rodriguez , dove convogliai oltre mille persone tra stampa e buyers, nella prestigiosa boutique “ Super” di Antonella Mantovaniin Brera. Molti anni prima ,avevo già registrato un marchio “Psyico Paris” un’ ispirazione nata durante una meravigliosa notte parigina, di ritorno in Italia feci il logo e delle costose etichette in pura seta e conservai tutto nel cassetto per poi aprirlo quando avrei avuto il tempo per il nuovo progetto. Durante la mia attività lavorativa frenetica concepii la mia splendida figlia, ora diciannovenne , alla quale ho sempre dedicato tanto tempo e donato amore ed educazione.

Tre anni fa giunse  il momento di aprire quel cassetto, il mio nuovo progetto diventava realtà. Approfittando dell’ iscrizione all’ università IULM di mia figlia, presi casa e showroom a Milano, città che ho sempre vissuto come mia, dove ho molti progetti futuri “ rallentati” purtroppo dalla pandemia in atto. Napoli non la lascerò mai, ho i miei amati genitori, i miei affetti, i miei amici, il mio lavoro, la mia vita. Psyico Paris nasce dalle nuove esigenze di mercato, un total look donna e accessori costruito su nuove strategie, frutto della mia esperienza nel settore, un look fresco, di ricerca continua di nuovi materiali tendenze e linee. Un brand che veste non solo l’ involucro femminile, ma anche lo spirito, la personalità e l’anima della donna donando carattere alla propria femminilità e sensualità. Psyico Paris si propone di soddisfare qualità ed originalità, ma con un prezzo competitivo come il mercato richiede, al passo con i tempi e l’esigenze, una combinazione di dettagli classici e street style, per uno stile contemporaneo ed accattivante, sia per il quotidiano che per le occasioni speciali.”

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