Coronavirus, Usa in ginocchio: richiudono bar, spiagge e cinema

30 Giugno 2020 - 10:29

Coronavirus, Usa in ginocchio: richiudono bar, spiagge e cinema

Coronavirus, Usa in ginocchio: richiudono bar, spiagge e cinema
Oltre 42.000 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore e 355 morti. Questi i numeri aggiornati, secondo il bilancio pubblicato dalla Johns Hopkins University, della pandemia di Coronavirus negli Stati Uniti. Numeri che fanno ben capire come l’emergenza sanitaria negli Usa sia ancora tutt’altro che sotto controllo.

I nuovi casi di Covid-19 si sono concentrati soprattutto negli Stati del Sud e dell’Ovest e portano a oltre 2,6 milioni i casi totali di contagio nel Paese. E secondo i dati dei Centers for Disese Control and Prevention americani, le persone realmente infettate potrebbero essere molte di più, fino a 24 milioni.

Cosa è andato storto nel Paese di Donald Trump? Sotto accusa, tra le altre cose, ci sono le riaperture fortemente invocate dal Presidente. E ora sono diversi i governatori che, numeri alla mano, stanno facendo un passo indietro.

Dopo il Texas e la California, nuovi epicentri della pandemia, anche l’Arizona ha deciso di chiudere nuovamente bar, birrerie, enoteche, palestre e cinema per almeno 30 giorni. Il Nevada ha congelato alla fase due il processo di ripresa dell’attività dopo il lockdown e in vista del weekend dell’Indipendence Day, il prossimo quattro luglio, resteranno chiuse le spiagge a Miami e Los Angeles. San Diego chiude le spiagge e anche i bar e i ristoranti.

“Se potessi tornare indietro e cambiare qualcosa, probabilmente rallenterei la riapertura dei bar, vedendo la velocità con la quale il coronavirus si sta diffondendo”, sono le parole pronunciate dal governatore del Texas Greg Abbott, che aveva definito “apocalittica” l’impennata dei nuovi casi. Diversi i casi di contagio legati alle riaperture dei locali.

Nel Michigan, ad esempio, in un bar di East Lansing almeno 85 persone si sono ammalate in seguito a una serata. Altri 130 casi sono stati collegati a quattro bar del Minnesota. In Georgia lo stato di emergenza e le restrizioni sono stati prorogati fino al prossimo 11 agosto. Anche Andrew Cuomo, governatore di New York – lo Stato Usa più colpito dalla pandemia -, ha detto di valutare uno slittamento per la riapertura dei ristoranti e a voler prendere la stessa decisione c’è anche il governatore del New Jersey, Phil Murphy. In entrambi gli Stati, comunque, i contagi sono in declino.

“La finestra per mettere sotto controllo il coronavirus si sta chiudendo”, ha detto ieri il segretario alla salute americano Alex Azar. “Dobbiamo agire, e le persone devono comportarsi in modo responsabile – le sue parole – Abbiamo bisogno del distanziamento sociale, dobbiamo usare coperture per il volto se siamo in ambienti in cui non possiamo mantenere la distanza, in particolare in queste zone calde”.

Prima di lui, nel corso di un briefing con la stampa, il virologo Anthony Fauci aveva parlato di  “situazione grave negli Usa”, riferendosi al boom di contagi in alcuni Stati. Nel corso del medesimo punto stampa, il vicepresidente Mike Pence aveva invece tentato di rassicurare, parlando di “riapertura sicura e responsabile” da parte degli Stati Uniti.
Fonte: Fanpage.it