Coronavirus, una città senza medici e infermieri: camere mortuarie piene, salme in chiesa

12 Marzo 2020 - 16:45

Coronavirus, una città senza medici e infermieri: camere mortuarie piene, salme in chiesa

Coronavirus, una città senza medici e infermieri: camere mortuarie piene, salme in chiesa

Coronavirus, a Bergamo l’Agenzia di tutela della salute cittadina lancia un appello per cercare medici e infermieri in pensione. Emergenza coronavirus: AAA cercasi personale in pensione all’Ats di Bergamo. «Infermieri e medici in primo luogo, poi psicologi e altri professionisti della sanità.

C’è bisogno di tutti in questo momento. Per questo come Agenzia di Tutela della Salute ci rivolgiamo ai bergamaschi in pensione e che hanno voglia di mettersi a disposizione con la propria professionalità per quel senso di appartenenza e di solidarietà che è nel Dna della nostra gente». È l’appello di Massimo Giupponi, direttore dell’Agenzia di Tutela della Salute, per rinforzare le fila della sanità bergamasca in questo «difficile momento».

«Abbiamo aperto l’indirizzo di posta elettronica iocisono ats-bg.it a cui inviare il proprio curriculum vitae – spiega Giupponi – Chiediamo a chi si candida di specificare nell’oggetto la propria professionalità: medico, infermiere, psicologo o altro ancora, al fine di agevolare la selezione dei curricula e il conseguente ‘reclutamento’ dei vari professionisti».

Chiesa come camera mortuaria. Anche la chiesa di Ognissanti del cimitero di Bergamo è stata trasformata in una grande camera mortuaria: la struttura religiosa, chiusa come il cimitero monumentale, ospita infatti una quarantina di bare in attesa di cremazione. Sono state fatte confluire lì – spiega oggi il Corriere della Sera – perché le camere mortuarie degli ospedali bergamaschi sono ormai piene, come lo è anche la stessa camera mortuaria del cimitero di Bergamo. D

el resto l’ultimo dato vede la città di Bergamo a quota 1.815 contagi, con un numero di decessi pari a 142. L’ordinanza del sindaco Giorgio Gori parla di «ricevimento e custodia temporanea di feretri provenienti da strutture sanitarie cittadine o provinciali». E anche il forno crematorio lavora ormai nell’arco delle ventiquatt’ore, mentre gli uffici comunali sono affollati quasi solo dagli addetti delle onoranze funebri che devono registrare i decessi. A Bergamo, dunque, il coronavirus spaventa più che mai. Nella sola città di Bergamo i morti totali sono stati 18 sabato, 44 tra domenica e lunedì, 33 martedì e 51 ieri: 146 in 5 giorni. Ora l’attesa per le cremazioni è di cinque giorni. Ovviamente non vengono celebrati funerali.
Fonte: Leggo.it