Coronavirus: rivolta nelle carceri in Italia. Celle in fiamme, sei morti e due agenti in ostaggio

9 Marzo 2020 - 12:46

Coronavirus: rivolta nelle carceri in Italia. Celle in fiamme, sei morti e due agenti in ostaggio

Coronavirus: rivolta nelle carceri in Italia. Celle in fiamme, sei morti e due agenti in ostaggio

La sospensione dei colloqui per l’emergenza coronavirus ha fatto scattare la rivolta in 27 carceri d’Italia. Sarebbero sei finora le vittime, di cui tre a Modena. A Pavia sono stati sequestrati due agenti di polizia penitenziaria, con i detenuti che hanno rubato le chiavi delle celle liberando decine di carcerati. A Foggia decine di evasi sono stati poi bloccati. Gravi disordini a San Vittore (Milano) e Rebibbia (Roma): assaltate le infermerie.

La rivolta di Pavia
I due poliziotti presi in ostaggio a Pavia sono stati liberati nella notte: uno dei due è il comandante della polizia penitenziaria della struttura Torre del Gallo. I carcerati sono scesi dai tetti e dai camminamenti dove si erano asserragliati dopo una trattativa con il procuratore aggiunto pavese Mario Venditti. La protesta, nata sull’onda dello stop ai colloqui “a vista” per il coronavirus, riguardava lamentele su “questioni che riguardano il trattamento carcerario”.

La rivolta di Milano
Anche nel carcere di San Vittore, a Milano, un gruppo di detenuti era salito sul tetto della struttura gridando “Libertà, libertà”. Nel carcere è poi entrata la polizia penitenziaria in assetto antisommossa.  Le strade e le vie limitrofe sono state bloccate e chiuse al traffico.

La rivolta a Modena
La protesta nel carcere di Modena ha provocato tre morti, mentre altre persone hanno perso la vita nelle carceri dove erano state trasferite. Tre decessi in più dunque rispetto a quanto comunicato precedentemente dall’amministrazione penitenziaria, secondo cui non ci sarebbe alcun segno di lesione sui tre corpi. Due decessi, infatti, sarebbero riconducibili all’uso di stupefacenti, mentre il terzo detenuto è stato rinvenuto in stato cianotico, di cui non si conoscono le cause.

Ingenti i danni alla struttura modenese, all’interno della quale è stata effettuata la bonifica dei locali e il trasferimento di gran parte dei detenuti in altre strutture. La Procura di Modena ha aperto un’inchiesta per resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata. Quattro detenuti sono ricoverati in ospedale in gravi condizioni di salute e in prognosi riservata. Sono stati 18 i pazienti trattati, la maggior parte per intossicazione. I più gravi, sei detenuti, sono stati trasportati al pronto soccorso.

La rivolta a Foggia
A Foggia alcuni detenuti sono riusciti a evadere, venendo bloccati poco dopo all’esterno dell’istituto penitenziario dalle forze dell’ordine. I carcerati hanno divelto un cancello della “block house”, la zona che li separa dalla strada, al grido di “indulto, indulto. Molti si sono poi arrampicati sui cancelli del perimetro del carcere. Un gruppo è riuscito a salire sul tetto, a rompere le finestre e ad appiccare un incendio all’ingresso della casa circondariale. Negli scontri con le forze dell’ordine, un detenuto è rimasto ferito alla testa ed è stato portato via in barella. Alcuni parenti, prima di essere allontanati, hanno cercato di far ragionare i detenuti per riportarli alla calma: “Se fate così è peggio, dovete stare tranquilli”.

Le altre rivolte
Scene simili anche nelle strutture di Napoli e Salerno. Un tentativo di evasione è stato soffocato anche a Palermo. Le agitazioni hanno determinato l’intervento anche a Frosinone, Alessandria, Lecce, Bari, Vercelli e nel carcere Rebibbia di Roma.

Fonte: tgcom24.mediaset.it