Coronavirus. Il decreto non parla dei fidanzati: la disperazione degli innamorati

27 Aprile 2020 - 13:31

Coronavirus. Il decreto non parla dei fidanzati: la disperazione degli innamorati

Tecnicamente non sono “congiunti”. Anche se molto spesso fanno parte della nostra vita più di zie, cugini o parenti vari. E invece l’amore (quello non riconosciuto dalla legge) è ancora bandito nella fase 2 del Coronavirus. Dal 4 maggio si potrà uscire di casa per incontrare parenti e familiari ma non fidanzati o compagni. E’ c’è chi grida alla discriminazione.

NO AI FIDANZATI. Secondo l’ultimo decreto del governo infatti occorre un vincolo di sangue o legale (matrimonio) per essere autorizzati a potersi vedere da vicino.
I “prossimi congiunti” sono per legge «gli ascendenti, i discendenti, il coniuge, la parte di un’unione civile tra le persone dello stesso sesso, i fratelli, le sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti» mentre non si comprendono «gli affini allorché sia morto il coniuge o non vi sia prole».

Lo dice chiaramente l’articolo 307 del codice penale, parlando di «assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata» che, prevedendo «la reclusione fino a due anni per chiunque dà rifugio o fornisce vitto, ospitalità o mezzi di trasportano a chi partecipa all’associazione o alla banda non è punibile se commette il fatto in favore di un prossimo congiunto».

Fidanzati ancora succubi del lockdown anti Covid-19, dunque. Salvo, tuttavia, deroghe dell’ultima ora che potrebbero subentrare considerate le proteste che stanno montando nelle ultime ore. Perché infatti i parenti sì e i fidanzati no? E molte proteste arrivano anche dal mondo omosessuale.

IL DECRETO. «Il Decreto Conte discrimina ancora una volta le persone Lesbiche, Gay, Bisex e Trans e non solo – dichiara Fabrizio Marrazzo portavoce Gay Center – infatti molti della nostra comunità sono spesso isolati dalle proprie famiglie e parenti, ed hanno costruito le proprie vite su una rete di amicizie che ha spesso sostituito e compensato gli affetti mancati dei propri familiari.

Analogamente ciò avviene in molte famiglie basate su convivenze di fatto, ossia le cosiddette “famiglie allargate”. Inoltre, molto spesso le coppie lesbiche e gay non risultano sulla carta genitori di entrambi i figli. Fonte: Leggo.