Coronavirus. Decreto liquidità: ecco chi non potrà avere i soldi

14 Aprile 2020 - 20:59

Coronavirus. Decreto liquidità: ecco chi non potrà avere i soldi

Il decreto liquidità ha “bluffato”: l’Europa può stare tranquilla perché i 400 miliardi mobilitati dal governo Conte rischiano di non essere mai utilizzati. Le parole enfatiche del governo – “si tratta di una misura storica”, è stato il commento più sobrio – rischiano di rivelarsi un boomerang epocale.

Le misure creditizie messe a disposizione delle imprese rischiano infatti di rimanere in moltissimi casi inutilizzate. I motivi sono semplici: per i finanziamenti superiori a 25.000 euro la concessione è subordinata alla valutazione del merito creditizio da parte delle banche basata “sulla situazione finanziaria pre-crisi e non sull’andamento degli ultimi mesi, segnati dal Covid-19”; u

na formula vaga che attribuisce un enorme potere discrezionale al sistema bancario che, secondo le regole di Basilea – quelle che disciplinano l’erogazione creditizia -, valuta “in base alla situazione finanziaria pre-crisi”.

Per l’appunto, nella situazione finanziaria pre-crisi le banche già non erogavano fidi: perché le nostre piccole imprese sono, nella maggior parte dei casi sottocapitalizzate. Perché i ricavi sono “annacquati”.

E infine perché, sono sovraindebitate: in media, le imprese italiane hanno un capitale proprio pari alla metà del capitale che chiedono in prestito ad altri. Magari ci sbagliamo, ma è difficile che qualche piccola impresa possa aver accesso a questi finanziamenti.

Vero, direte voi, ma ci sono anche i finanziamenti fino a 25.000 euro, quelli garantiti al 100% dallo Stato. Quelli per cui il decreto prevede l’erogazione automatica delle banche alle piccole e medie imprese fino a 499 dipendenti, compresi professionisti, negozianti, autonomi e piccoli imprenditori.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nella conferenza stampa di presentazione del provvedimento, ha dichiarato che i finanziamenti, benché garantiti al 100% dallo Stato, saranno messi a disposizione “subito e senza aspettare l’ok del Fondo”.

Peccato che non abbia specificato però quanto previsto all’art.14 e cioè, semplificando, che le garanzie statali non saranno rilasciate per quelle imprese che, anteriormente al 30 gennaio 2020, avevano una posizione classificata in uno dei seguenti modi. Fonte: Fanpage.