“Coronavirus creato in laboratorio da un Paese ricco”. L’accusa del cardinale

19 Marzo 2020 - 12:04

“Coronavirus creato in laboratorio da un Paese ricco”. L’accusa del cardinale

“Coronavirus creato in laboratorio da un Paese ricco”. L’accusa del cardinale

Secondo la versione ufficiale, il virus sarebbe stato trasmesso all’uomo da pipistrelli contaminati venduti al mercato di Wuhan. Ma fin da subito sono spuntate altre ipotesi che parlano di un virus creato in un laboratorio a due passi dal mercato della megalopoli cinese.

Una teoria spesso citata che con il passare dei giorni ha assunto altre sfaccettature: si è parlato infatti di laboratori militari, dove si lavora in gran segreto allo sviluppo di armi chimiche, e persino di complotto internazionale.

E ora a sostenere quest’ultima tesi è il cardinale dello Sri Lanka, arcivescovo di Colombo, Malcolm Ranjith. Secondo lui c’è solo una spiegazione al virus che arriva dalla Cina: è stato creato in laboratorio. L’arcivescono è infatti convinto che il Covid-19 sia un prodotto dell’uomo e per questo, da quanto riferito dalla stampa locale, le Nazioni Unite dovrebbero aprire le indagini e portare i “responsabili a processo per genocidio”.

Nonostante le puntuali smentite, l’ipotesi del virus prodotto in laboratorio continua a farsi strada. Come riporta il Messaggero, il cardinale Ranjith è convinto che il coronavirus sia stato creato in seguito a “sperimentazioni da parte di una nazione ricca e potente.

Alcuni virus di cui parliamo in questi giorni sono il prodotto di sperimentazioni senza scrupoli. Dobbiamo mettere al bando questo tipo di sperimentazioni che portano al risultato della perdita di vita e causano dolore e sofferenze a tutta la umanità”, ha dichiarato l’uomo.

Ma l’ipotesi sostenuta dall’arcivescono non sembra avere alcun fondamento. E così si sono accese forti polemiche in tutto il Paese dove, ad oggi, si contano 49 casi di contagio e nessuna vittima. Le parole del cardinale infatti hanno suscitato grande clamore, ma lui ha continuato a difendere la sua teoria.

“Questi tipi di ricerche non si realizzano per persone nei Paesi poveri ma in laboratori di Paesi ricchi – ha spiegato Malcolm Ranjith -. Produrre queste cose è un crimine molto serio per l’umanità. Chiedo al Signore di arrivare a rivelare chi ha seminato questo veleno. Penso che le Nazioni Unite debbano attivarsi per capire come è nato tutto questo incidente e castigare i reponsabili. Queste ricerche dovrebbero essere proibite”.