“Contagi incontrollati”. Al Sud funerali di un 75enne positivo al Coronavirus, sono tutti a rischio

5 Marzo 2020 - 9:49

“Contagi incontrollati”. Al Sud funerali di un 75enne positivo al Coronavirus, sono tutti a rischio

“Contagi incontrollati”. Al Sud funerali di un 75enne positivo al Coronavirus, sono tutti a rischio

Il paesino di San Marco in Lamis, in provincia di Foggia, potrebbe diventare la nuova Codogno, se non lo è già. L’allarme nasce da una decisione sbagliata: quella di dare il nullaosta per i funerali di un uomo di 75 anni morto lo scorso 27 febbraio, di cui soltanto dopo si è saputo fosse positivo al coronavirus. E dunque durante quei funerali tutti coloro che si sono avvicinati ai parenti (alcuni dei quali infetti) per fare le condoglianze, ha rischiato il contagio.

L’uomo era stato qualche giorno tra fine gennaio e gli inizi di febbraio a Cremona, in Lombardia: il risultato del test che ha rilevato la positività all’infezione da coronavirus si è avuto solo dopo che il funerale era stato celebrato e per questo oltre che per i parenti stretti, si teme che anche chi ha fatto loro le condoglianze possa essere stato contagiato. Da indiscrezioni si apprende che il contagio sarebbe avvenuto su quattro persone vicine alla vittima, ma sono in corso verifiche: i numeri potrebbero essere molto più alti.

Da fonti dell’amministrazione è stato comunque possibile ricostruire tutto il percorso compiuto dal 75enne pensionato dell’ufficio economato dell’Asl di Foggia. L’uomo, dopo il soggiorno in Lombardia, è tornato a San Marco in Lamis il 16 febbraio: avrebbe comunicato subito al medico curante di essere stato nelle zona a rischio contagio e dopo il suo arrivo ha avvertito i primi malori, senso di spossatezza e inappetenza e qualche linea di febbre.

La sera del 27 è morto: l’indomani il corpo è stato portato all’ospedale di San Severo (Foggia) e successivamente nella sala mortuaria a San Marco in Lamis. Così ieri pomeriggio, poche ore prima che si conoscesse l’esito del test, sono stati celebrati i funerali nella chiesa «La Collegiata».

Fonte: Leggo.it