Congresso delle famiglie a Verona, risponde Luca, single e gay che ha adottato la bambina down

31 Marzo 2019 - 13:17

Congresso delle famiglie a Verona, risponde Luca, single e gay che ha adottato la bambina down

Congresso delle famiglie a Verona, risponde Luca, single e gay che ha adottato la bambina down

“Cosa dirò un giorno ad Alba? Che lei è diversa perché fa parte di una famiglia diversa per lo Stato?”. Luca Trapanese è il padre di Alba, la bimba rifiutata da diverse famiglie tradizionali, perché affetta dalla sindrome di down.

Il destino ha voluto che fosse adottata da Luca Trapanese, gay, single e cattolico praticante. Luca e Alba sono una famiglia “non tradizionale”, che non rispetta i canoni individuati dal “Congresso mondiale delle famiglie”. Con Fanpage.it, Luca si interroga su quanto questa Italia, Paese nel quale ha sempre creduto, sia il luogo che domani potrebbe respingere la piccola Alba, perché figlia di una famiglia di “serie b”.

“Non è possibile parlare ancora di aborto, di satanismo per l’omosessualità, della donna che deve lavorare, questo è un estremismo e l’Italia non è riconoscibile rispetto a questi temi”. Luca continua parlando della sua famiglia di origine. “Arrivo da una famiglia molto “tradizionale”, i miei genitori stanno insieme da 51 anni, si amano e si sopportano ancora. Quindi io e mio fratello siamo cresciuti così, che la famiglia è la cosa più preziosa che noi abbiamo.

Adesso io come genitore, mi sento preoccupato perché vedo che il mio Paese, che è un Paese nel quale ho sempre creduto, inizia a distinguere le famiglie e si inizia a creare immancabilmente nella società l’idea di una famiglia di serie a e di una famiglia di serie b. Cioè, la famiglia tradizionale è la famiglia che va tutelata, le altre altre famiglie se la devono cavare sole”.

Luca manda un messaggio ai leader della manifestazione e lo fa da padre. “. Se a questa manifestazione partecipa il ministro della Famiglia e il ministro dell’Istruzione, allora mi devo preoccupare che anche quando Alba entrerà a scuola sarà vista diversa e sempre non solo per la sindrome di down, ma anche perché proviene da una famiglia diversa.

Già i figli di questi leader, già la figlia di Gandolfini (leader Family Day ndr.) si è espressa sfavorevole rispetto a questa manifestazione perché già lei, è evidente, il simbolo di una società che è cambiata. Allora quello che mi chiedo e anche a queste persone che hanno organizzato, siete proprio convinti che i vostri figli siano d’accordo? E quando vi capiterà un figlio che avrà una famiglia diversa, per qualunque motivo, che facciamo?”. (Fanpage)