Nel Comasco, il concorso per il posto fisso si rivela un flop: soli quattro candidati e nessun idoneo

5 Maggio 2023 - 12:26

Nel Comasco, il concorso per il posto fisso si rivela un flop: soli quattro candidati e nessun idoneo

“Concorso flop per un posto fisso” pare questa la sintesi di una delle solite tiritere di concorsi truccati. Stavolta, invece, l’assegnazione di un posto da geometra di “categoria C” è lecita, ma non vi sono candidati idonei.

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https://www.fanpage.it/milano/posto-fisso-in-comune-a-1400-euro-al-mese-il-concorso-pubblico-e-un-flop/

Siamo ad Olgiate Comasco (Como), comunità di 11mila abitanti, ed il Comune ha indetto un bando per l’assegnazione di due posti da geometra. Uno di essi sarà inserito nell’ufficio di edilizia privata, l’altro nell’ufficio di edilizia pubblica.

Da come si evince dal bando del concorso, la paga è di 1400 euro netti, per una retribuzione lorda annua di 22 mila euro. Il problema, che pare essere quasi inverosimile, è, però, l’assenza di candidati.

Infatti rispondono al bando solo ed unicamente quattro papabili geometri, di cui 2 si ritirano prima di svolgere la prova di ammissione e 2, invece, non superano la prova, risultando, quindi, non idonei. Dunque,  malgrado i tanti sforzi dell’amministrazione comunale, il concorso non ha fornito alcun esito.

Emerge, allora, uno scenario abbastanza diffuso negli ultimi anni: il posto fisso non attrae più come un tempo!

Se, infatti, in precedenza diversi concorsi sono stati oggetto di scandali e di inchieste per l’estrema volontà dei cittadini di entrare nella Pubblica Amministrazione; ora, invece, assistiamo al problema contrario.

Paghe, forse,  non totalmente adeguate allo status di vita dei nostri giorni, amministrazione della Cosa Pubblica sempre più bersagliata dalle richieste dei cittadini e dell’opinione pubblica, sfiducia nei confronti della politica. Queste possono essere  le cause di una perdita di popolarità del tanto agognato “posto fisso”

Oppure  è plausibile un’altra motivazione: lo Stato, con i suoi organi ed istituzioni,  è molto meno accessibile e molto più farraginoso rispetto al dinamico mondo del lavoro. I giovani, infatti, prediligono molto più lavorare nel privato che nel pubblico impiego, sintomo di un’insofferenza verso il caro e vecchio “Statale”.

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