All’Ospedale Maggiore di Trieste, la Guardia di Finanza ha arrestato un chirurgo vascolare di 51 anni perché sorpreso ad incassare 2500 euro in contanti da una paziente. Il 51enne, secondo de Il Piccolo
oltre al servizio pubblico con l’ospedale, svolgeva visite, consulenze o interventi privati all’interno della struttura pubblica. Una paziente si era insospettita quando il medico aveva chiesto che il pagamento
dell’elevata somma avvenisse in contanti e senza ricevuta, per questo si era rivolta alle Fiamme Gialle che hanno avviato le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Federico Frezza.
Il chirurgo avrebbe trattenuto l’intera somma ricevuta in contanti, compresa la parte che sarebbe spettata all’azienda ospedaliera. Il contratto intramoenia prevede infatti che il professionista informi
l’ospedale delle prestazioni a pagamento che svolge all’interno della struttura e ceda parte dell’importo incassato all’azienda ospedaliera. Si ipotizza per questo il reato di peculato, a cui si aggiungerebbe quello per
truffa aggravata ai danni della struttura, in quanto il medico avrebbe taciuto la prestazione a pagamento e i relativi costi legati all’operazione. Dopo l’arresto del chirurgo, la Guardia di Finanza ha
proceduto con ulteriori accertamenti per capire se ci fossero dei precedenti episodi di compensi intascati irregolarmente o se fosse un caso isolato. “Lasciamo che le indagini facciano il loro corso. Intanto il dirigente
medico è stato sospeso”, ha commentato a Il Piccolo il direttore generale dell’azienda ospedaliera presso la quale il medico esercitava la professione. Al momento però il 51 enne è stato sospeso dal servizio in
attesa degli sviluppi investigativi. Il Gip Manila Salvà ha disposto una misura cautelare per il reato di truffa. Fonte Tgcom24.