Bimbo di 11 anni trovato morto in un cestino nel seminterrato di casa: avvelenato dalla sua matrigna

6 Febbraio 2021 - 21:51

Bimbo di 11 anni trovato morto in un cestino nel seminterrato di casa: avvelenato dalla sua matrigna

Una vicenda da brividi vede come vittima un bimbo di 11 anni trovato morto, in stato di malnutrizione, dopo essere stato avvelenato dalla compagna del padre.

Il bimbo si chiamava Roman Lopez ed è stato trovato in un cestino nel seminterrato della sua famiglia, dopo che era scomparso nel gennaio 2020.

Solo ora è stata fatta chiarezza sulle cause del decesso. La tragedia è successa in California. Grazie ai risultati dell’autopsia, infatti, è emerso che Roman era malnutrito e disidratato, ma non aveva evidenti segni di violenza sul corpo.

La sua matrigna Lindsey Piper, 38 anni, e il padre Jordan Piper, 36 anni, sono stati arrestati e accusati di abusi sui minori e torture.

La donna è accusata di aver ucciso lei stessa il bambino avvelenando l’acqua che stava bevendo per motivi che ancora non sono chiari.

A dare l’allerta dopo la scomparsa del piccolo è stato il padre che ha dovuto insistere più volte affinché gli agenti facessero qualcosa, come riporta anche il Sun.

Più di un giorno è stato necessario perché fosse trovato, ma le autorità hanno considerato il padre complice degli atti di abusi e violenze. I tre vivevano insieme ad altri 7 figli, affidati ai servizi sociali dopo il fermo della coppia.

I due sono stati arrestati e a breve si terrà un processo a loro carico. Riguardo il nostro paese, invece,  negli ultimi dieci anni in Italia (2009-2019) è stato infatti registrato un incremento del 41% dei reati verso i minori.

Le vittime di genere femminile sono predominanti per quasi tutte le tipologie di reato, sfiorando anche l’80% per quelli attinenti alla sfera sessuale. Una crescita preoccupante (+105%) interessa i maltrattamenti tra le mura domestiche, il reato più ricorrente che coinvolge più di un terzo del totale dei bambini vittime di abusi.

A conferma di questa tendenza, è stata registrata durante il periodo di lockdown una sensibile diminuzione di quasi tutti i reati verso i minori, ad eccezione di quelli contro conviventi e familiari:

da Marzo infatti sono aumentate le chiamate alle helpline che sono diminuite a Maggio, delineando un trend diametralmente opposto all’andamento generale della delittuosità (che diminuisce con la chiusura e risale con l’apertura).

“Una testimonianza di come il lockdown abbia inciso su situazioni di disagio esistenti all’interno delle mura domestiche” afferma Stefano Delfini, direttore del Servizio Analisi Criminale.