Bassetti vuole il lockdown per i No Vax: “La loro libertà cozza con quella di tutti. Bisogna tenere i non vaccinati fuori dai luoghi di divertimento”

2 Novembre 2021 - 12:31

Bassetti vuole il lockdown per i No Vax: “La loro libertà cozza con quella di tutti. Bisogna tenere i non vaccinati fuori dai luoghi di divertimento”

Matteo Bassetti, responsabile del reparto di Malattie Infettivi dell’ospedale San Martino di Genova, intervistato da La Stampa, ha proposto il lockdown per i No Vax:

“Il problema è che la loro libertà cozza con quella di tutti e con il sistema sanitario. Se i non vaccinati fossero 30 milioni anziché 7 avremmo la stessa situazione dell’anno scorso,

gli ospedali pieni e le chiusure. Per questo io sarei per l’obbligo vaccinale e per stringere sul Green Pass per tenere i non vaccinati fuori dai luoghi di divertimento”.

Secondo Bassetti “l’Italia è diventata un tamponificio. È venuto il momento di dare una stretta al Green pass, togliendo la possibilità dei tamponi per accedere a

ristoranti, bar, teatri, cinema e stadi. Lo stesso si potrebbe fare per i luoghi di lavoro, ma limitando il certificato ai mestieri a contatto col pubblico per cui metterei l’obbligo vaccinale”.

Il dottore non è invece d’accordo con il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha proposto una proroga dello stato d’emergenza:”La sua uscita mi pare infelice, affrettata e

ingenerosa nei confronti del lavoro del generale Figliuolo. Mi pare un gridare “Al lupo, al lupo”, mentre i dati italiani sono i migliori d’Europa’.

E il medico fissa anche la soglia dell’immunità: “Il contagio con la variante Delta è un attimo. Bisogna arrivare almeno al 90 per cento di over 12 vaccinati, poi potremo chiedere al restante 10 di

mettersi le mascherine e stare attenti”. Lei ha convinto qualcuno a vaccinarsi? “Sì, il tasto che funziona è spiegare che non è un vaccino sperimentale e che non ha

effetti a lungo termine, perché nessun vaccino li ha mai avuti. E poi che non ci si contagia lo stesso, perché i dati Iss dicono che nel 76 per cento dei casi non succede, oltre a evitare ospedalizzazione e morte”.